AGGIORNAMENTO 20 OTTOBRE
Una decina di giorni fa il no del gip Pietro Vinetti all'adozione di misure cautelari - una custdoia cautelare ai domiciliari e otto obblighi di firma -, ora l'appello del pm Giulio Barbato al Riesame contro la decisione. Udienza a Napoli il 1 dicembre per le persone coinvolte in una indagine della forestale in materia di farmaci e macellazione.
Sono impegnati nella difesa gli avvocati Ernesto Aceto, Ettore Marcarelli, Angelo Leone, Fabio Russo, Giuseppe Francesco Massarelli, Luigi Romano,Vincenzo maiello, Daniele Bonavita e Roberto Verusio.
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Respinta dal gip Pietro Vinetti la richiesta di misure cautelari avanzata dal pm Giulio Barbato in una indagine della forestale a carico di nove persone. In particolare, erano stati proposti gli arresti domiciliari per Antimo Lavorgna, di San Lorenzello, un veterinario Asl, rispetto al quale il giudice ha fatto notare, in relazione alle esigenze cautelari, che non ricorre più il ruolo di dirigente medico, avendo presentato domanda di pensionamento e, in attesa dello stesso, di essersi sospeso dal servizio dopo un periodo di ferie; dunque, nessun pericolo di reiterazione del reato.
Per gli altri otto indagati era invece stato chiesto l'obbligo di firma: si tratta di un altro veterinario, libero professionista, di un loro collaboratore, un informatore scientifico e quattro titolari di imprese agricole ed allevamento di bestiame. Risiedono tra Cusano Mutri, San Lorenzello, Scafati, Gioia Sannitica, sono difesi dagli avvocati Ernesto Aceto, Ettore Marcarelli, Angelo Leone, Fabio Russo, Giuseppe Francesco Massarelli, Luigi Romano, Andrea Manzillo e Roberto Verusio. La decsione del Gip è arrivata dopo gli interrogativi preventivi, nel corso dei quali, con una sola eccezione, tutti erano rimasti in silenzio.
Come anticipato da Ottopagine il 2 settembre, l'attenzione degli inquirenti è stata puntata su Farmaci somministrati a capi di bestiame allevati e riservati anche alla macellazione, senza rispettare le regole in materia di pubblicità e tracciabilità delle sostanze date agli animali destinati alla produzione di alimenti che sarebbero stati dunque adulterati. Farmaci che sarebbero stati prescritti da un veterinario del distretto di Telese Terme dell'Asl.
I fatti risalgono ad alcuni mesi del 2022, nei confronti dello stesso veterinario anche alcune ipotesi di falso relative ad una seri di attestazioni di assenza di tubercolosi bovina e bufalina in oltre 50 animali in più aziende agricole.
