Protesi riabilitazione: quel 'giro' di impiegati, medici Asl, titolari sanitarie

Benevento. Via al processo per nove persone, si torna in aula ad ottobre 2026

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Benevento.  

Le difese avevano eccepito ancora l'indeterminatezza dei capi di imputazione, ma il Tribunale, così come aveva fatto il gup Salvatore Perrotta durante l'udienza preliminare, ha detto no, fissando per il 2 ottobre 2026 l'appuntamento con il processo a carico delle nove persone coinvolte nell'inchiesta del pm Maria Colucci e della guardia di finanza sulle procedure di erogazione da parte dell'Asl dei presìdi riabilitativi.

L'elenco include dipendenti e medici prescrittori dell'Asl, titolari e soci di due sanitarie, procacciatori. Le accuse vanno, a vario titolo, dalla corruzione alla truffa ed al falso, e riguardano fatti che si sarebbero verificati dal 2019 al 2021.

Gli inquirenti sono convinti di aver ricostruito il modus operandi attraverso il quale sarebbe stato aggirato l'iter previsto per consentire l'assegnazione delle forniture di protesi ed ausili alle due ditte. Il punto di partenza sarebbe stato, al momento delle prescrizione, il mancato inserimento dei codici previsti dal tariffario, per non rientrare negli elenchi relativi al bando di gara aggiudicato dall'Asl ad un imprenditore napoletano, che stava operando in regime di proroga.

Dopo la scelta della sanitaria, sarebbero stati inseriti i codici di presìdi corrispondenti in realtà a beni diversi, con costi nettamente superiori rispetto a quelli a cui i pazienti avrebbero diritto e a quelli effettivamente forniti. Un meccanismo sotteso da un presunto giro di soldi, quantificato nel 20-30% del valore di ogni pratica autorizzata e liquidata. Per le sanitarie chiamate in causa il volume di affari nei tre anni avrebbe raggiunto, complessivamente, l'importo di oltre 1 milione e 300mila euro, con un profitto, definito illecito, che ammonterebbe a oltre 400mila euro.