"Furti al comune? Colpa di uno scarso controllo territoriale"

Laudato: «Un sindaco di un piccolo centro non può risolvere un fenomeno criminale»

Arpaise.  

In 3 anni, sono già 2 le incursioni notturne da parte di ignoti nella casa municipale di Arpaise.

E in tutti e due i casi i ladri sono andati via con una scarna refurtiva «300 euro la prima volta, e 70 euro più 50 carte di identità nel furto avvenuto la scorsa notte» riferisce il sindaco, Filomena Laudato.

Incursioni che «stando a quanto riferito dalle forze dell'ordine – spiega il sindaco – hanno una chiara matrice malavitosa. Chi può aspettarsi di trovare ingenti somme di denaro in un municipio? E' evidente che l'interesse dei malviventi era tutto nelle carte di identità che presumibilmente utilizzeranno in un giro illecito».

Furti che secondo il sindaco non si spiegano con una vulnerabilità della struttura. «Hanno tagliato una grata, sconquassato una porta blindata e forzato una cassaforte. Cosa di più sicuro di questi sistemi? Il problema vero è che si dovrebbe rafforzare la presenza delle forze dell'ordine sul territorio.

Quei pochi controlli notturni che pure ci sono, certamente non sono sufficienti a scoraggiare i malintenzionati. Arpaise è un piccolo centro e per di più l'età media è piuttosto alta. Non posso certo immaginare di colpevolizzare chi non ha avvertito i rumori provenienti dalla casa comunale».

Ma l'aspetto che più genera amarezza è l'entità dei danni arrecati rispetto alla consistenza del bottino sottratto. «In questo momento mi avvilisce l'idea di dover investire certamente una cifra considerevole per riparare i danni arrecati per un furto di 70 euro».

Di contro gli interventi per consolidare il sistema di sicurezza non sono una priorità: «Pensare che il sindaco di una piccola comunità possa risolvere una questione legata ad un fenomeno delinquenziale tra l'altro in continua diffusione è inutile. Su questo devono intervenire le forze dell'ordine e le questure. Certamente – conclude Laudato – ora valuteremo l'ipotesi di installare un sistema di videosorveglianza, ma francamente non credo che possa risolvere il problema».

 

Marianna D'Alessio