Medicina e futuro: a Pietrelcina il dialogo tra IA, diritto e umanità

Nell’ambito dei “Dialoghi sotto l’olmo” e dell’Anno Giubilare "Pellegrini di Speranza"

medicina e futuro a pietrelcina il dialogo tra ia diritto e umanita
Pietrelcina.  

Nel cuore di Pietrelcina, terra che ha dato i natali a Padre Pio, si è tenuta la tavola rotonda “Dall’ascolto al dialogo: la comunicazione medico-paziente tra passato e futuro”, evento promosso dalla dottoressa Milena Masone, dirigente medico dell’Ospedale del Mare di Napoli ed Assessore alla Sanità della cittadina sannita, nell’ambito dei “Dialoghi sotto l’olmo” e dell’Anno Giubilare "Pellegrini di Speranza".Un incontro che ha visto confrontarsi clinici, docenti universitari, giuristi ed esperti di Intelligenza Artificiale, con un obiettivo comune: ripensare la cura come alleanza terapeutica che unisca innovazione e centralità della persona.

L’apertura dei lavori

Milena Masone, responsabile scientifico dell’iniziativa, ha evidenziato come la tecnologia, potenziata dall’Intelligenza Artificiale non sostituisce l'umano, ma lo amplifica, liberando tempo per relazioni di cura più profonde”.
Ai saluti istituzionali, il sindaco di Pietrelcina Salvatore Mazzone ha ricordato il legame con Padre Pio, esempio di sollievo alla sofferenza, invitando a rivedere l’organizzazione dei distretti sanitari per garantire cure più vicine ai cittadini. Il sindaco di Benevento Clemente Mastella, anche in qualità di presidente dell’Assemblea dei Sindaci, ha ribadito l’impegno per l’attivazione di una facoltà di Medicina in città e la creazione di un “piccolo Policlinico”, affinché anche le aree interne possano contare su professionisti d’eccellenza.
Incisivo l'intervento del Padre Guardiano Fortunato Grottola, che ha richiamato i medici presenti a rimettere il malato al centro, superando la logica aziendalistica che limita a pochi minuti il tempo concesso a ogni paziente.
Dalla sfera professionale, la dottoressa Rossana De Masi (Ordine dei Medici di Benevento) ha portato esempi di medici che uniscono competenza e umanità, mentre l’avvocata Angela Abbamondi (Ordine degli Avvocati) ha aperto la riflessione sul consenso informato come strumento di tutela reciproca. 

Dal mondo accademico: tra storia, innovazione e diritti

Nella prima sessione, il prof. Riccardo Valli ha illustrato l’evoluzione della figura del medico nell’antichità greca, ricordando l’ideale platonico del “medicus amicus”.
Il prof. Aniello Murano (Federico II), esperto di IA, ha sottolineato il ruolo strategico dell'IA nelle nuove possibilità di cura. Ha evidenziato, quale esempio, come, di recente, in Oncologia Pediatrica, non solo in ambito regionale, sia possibile la condivisione in Rete, muovendo i dati e non i piccoli pazienti, rendendo quindi l'ospedale disponibile anche nelle periferie, superando, con la condivisione di dati clinici, le criticità delle distanze e la difficoltà di comunicazione. "L'obiettivo successivo sarà realizzare una Rete oncologica in Europa, che consenta di comprendere e seguire i protocolli utilizzati nelle cure, attraverso la comunicazione fra medici. Senza contare che l' IA può rivelarsi utile anche nella gestione di posti letto e delle strutture". 
Nella seconda parte, il prof. Gerardo Nardone (Federico II) ha ribadito che la comunicazione con il paziente sia parte integrante della cura e non accessoria, mentre la dott.ssa Rosa Ruggiero ha parlato di prossimità ed empatia come strumenti per ridurre i viaggi della speranza e i contenziosi.
Il prof. Vincenzo Verdicchio (Università del Sannio) ha ripercorso invece l’iter legislativo che ha condotto alla legge 219/2017, sottolineando che la cura è un diritto, non un obbligo, e che il paziente va sempre informato e coinvolto nelle scelte terapeutiche. 
Nella sessione finale, il prof. Leone Melillo (Università Parthenope) ha delineato la figura del “medico del futuro”, capace di integrare innovazione, ricerca e formazione internazionale, senza dimenticare la dimensione umana della professione. 

Le testimonianze dal territorio

Significativi anche gli interventi conclusivi dei discussant intervenuti: l’Oncologo Domenico Germano del San Pio ha ricordato l’importanza dell’ascolto per contenere l’ansia di pazienti e familiari; l’Oncologa Paola Russo (AIDM Napoli) ha posto l’accento sulla necessità di empatia nelle cure palliative; la presidente di Rosa Samnium, Monica Pica, ha annunciato l’apertura di un punto d’ascolto a Benevento a sostegno delle pazienti senologiche; la psichiatra Dora Russo ha richiamato l’urgenza di supporto psicologico per i medici stessi, minacciati dal burnout; infine il medico chirurgo odontoiatra Giancarlo Paga ha ribadito il valore dell’intelligenza emotiva nella pratica clinica. 

Un messaggio unanime

La giornata si è chiusa con un messaggio condiviso: la sanità del futuro dovrà saper coniugare tecnologia e umanità, diritto e medicina, innovazione e tradizione. L’Intelligenza Artificiale potrà essere una grande alleata, ma la vera cura nascerà sempre dall’ascolto, dall’empatia e dal rispetto della dignità della persona.