Apice, Palazzetto dello sport: tra sentenze e abbandono

Il Tribunale giudica «inammissibile» la richiesta di pignoramento della Ditta appaltatrice

Apice.  

Dopo la sentenza della Corte d’Appello di Napoli con la quale l’ex sindaco Raffaele Giardiello è stato condannato al pagamento di 11mila e 400 euro di forniture di gasolio (contratte durante il suo mandato) a favore della ditta individuale “Commercio Carburanti Pasquale Cecere”, c’è oggi un’altra sentenza, ancora a favore del comune di Apice, ed espressa dal Tribunale di Benevento a carico però della ditta F.lli Pignone, sempre di Apice. C’è un legame di fondo tra le due sentenze, in quanto anche la ditta F.lli Pignone potrebbe intraprendere un atto giudiziario contro l’Ufficio tecnico del Comune e l’ex giunta Giardiello, così come ha fatto la ditta Cecere (per farsi pagare le forniture) secondo il principio: «Paga chi ha commissionato i lavori senza procedura di legge». Il Tribunale di Benevento ha dichiarato «inammissibile» la richiesta della ditta F.lli Pignore di pignorare (atto di espropriazione forzata) i 138mila euro di proprietà del comune di Apice, depositati nella Banca di Credito cooperativo di San Marco dei Cavoti e del Sannio –Calvi. Sono soldi chiesti dalla ditta per i lavori del quarto lotto del Palazzetto dello sport e «Commissionati all’epoca dal capo dell’Ufficio tecnico –fanno sapere fonti comunali – senza alcuna copertura finanziaria, prima delle elezioni del 2009. Fu in sostanza detto alla ditta che il mutuo sarebbe poi stato acceso in seguito».

Ma l’esito delle elezioni del 2009, che portarono alla nomina dell’amministrazione Albanese, hanno senza dubbio interferito con i piani dell’ex amministrazione Giardiello. Oggi la struttura è da oltre quattro anni una cattedrale nel deserto per la quale sono stati spesi circa 500mila euro di mutui regionali, a cui vanno sottratti i 138mila euro che la ditta F.lli Pignone chiede ancora al comune di Apice. Somma che l’Ente non ha intenzione molto probabilmente di pagare, passando così la questione All’Osl. Con la sentenza del Tribunale di Benevento i 138mila euro depositati presso la Banca e di proprietà del comune di Apice sono oggi svincolati. Sarà così l’Ente a decidere come impiegare quella somma. Per i lavori al Palazzetto dello Sport della ditta F.lli Pignone si apre ora la fase della cosiddetta “Pubblica utilità”, e sarà l’Osl a decidere, in quanto i debiti vantati dalla Ditta rientrano nella massa passiva del dissesto (i circa 10 milioni di euro di debiti riconosciuti).

A meno che la stessa Ditta, sulla base del principio e dello scenario aperto dalla Corte d’Appello di Napoli, non voglia fare causa al capo dell’Ufficio tecnico e all’ex giunta Giardiello per farsi pagare interamente la somma. Queste invece le motivazioni della sentenza del Tribunale di Benevento del 9 marzo 2015: «Dalla data della dichiarazione di dissesto e sino all’approvazione del rendiconto non possono essere intraprese o proseguite azioni esecutive nei confronti dell’ente per i debiti che (come nel caso i specie) rientrano nella competenza dell’organo straordinario di liquidazione. I pignoramenti eventualmente eseguiti dopo la deliberazione dello stato di dissesto non vincolano l’ente ed il tesoriere, i quali possono disporre delle somme per i fini dell’ente e le finalità di legge. La domanda della ditta F.lli pignone deve essere quindi dichiarata inammissibile».

di Michele Intorcia