Cmr, i sindicati: "Storia infinita: troppi punti oscuri"

Cgil Fp e Uil Fpl intervengono dopo la consegna del piano di risanamento industriale

Dopo la consegna del piano di risanamento industriale del Centro Medico Erre di Sant'Agata intervengono Cgil e Uil: "L’ incontro di ieri in Tribunale per la consegna del Piano Industriale di Risanamento (stranamente apparso tra gli allegati in possesso della Camera di Commercio e non secretato come si dovrebbe), ha sancito l’ennesimo rinvio da parte dei Commissari, che hanno riscontrano circa 16 punti da rivedere per sancirne la fattibilità. Varie stranezze sono descritte nel verbale che accompagna il Piano, tra le quali spiccano sia le dimissioni degli organi collegiali in toto e di figure Neuromed (potenziale acquirente) gia presenti nel CDA , sia il rientro di Michele Razzano come presidente e del figlio Pasquale. Mancano fattori importanti nel piano: non vi è nessuna sottoscrizione da parte di persone incaricate Neuromed e, cosa piu importante, garanzie comprovanti le capacità finanziarie. Per non parlare dei paventati numeri legati ai licenziamenti: nel 2018 sarebbe prevista una riorganizzazione di riduzione dei dipendenti da 147 a 98, in controtendenza rispetto a quanto dichiarato dalla COM (Capacità operativa Massima) che, invece, prevedeva nuove assunzioni anziché tagli. Vergognoso poi il recupero dei crediti dei dipendenti, che dovrebbe partire nel 2022; ricordiamo che alcuni lavoratori vantano 18 mensilità arretrate, in un contesto dove l’ ipotesi del fallimento è una costante.

Ad oggi ancora nessuna traccia di stipendi ne di tredicesime sui conti dei dipendenti, i quali speravano di percepire un pò di denaro loro spettante almeno in prossimità delle imminenti festività natalizie. I lavoratori rivendicano dunque a voce alta maggiore trasparenza, specie presso le sedi di Confindustria dove è aperto un tavolo permanente. Molte richieste sono tutt’ oggi rimaste inevase, persino la più banale, come quella dell’Organico attualmente operante presso il CMR. Non resta che affidarsi alla professionalità e alla saggezza del Presidente Monteleone e dei commissari, che hanno finora scongiurato l’ ipotesi di un fallimento, anche alla presenza del PM Tillo, che ha mostrato particolare sensibilità verso questa annosa vicenda. E’ doveroso ricordare che risale al novembre 2016 l’ attuale interminabile fase pre-concordataria (che dovrebbe in genere durare 120 giorni) e, forse, il 14 febbraio 2018 si aprirà finalmente il tanto esasperato Concordato in continuità, mentre nel frattempo perdura lo stato di incertezza, stanchezza ed esasperazione tra i lavoratori".