Famiglie sannite sempre più indebitate

Cresce l'esposizione con le banche: famiglie esposte per 1 milardo e 200milioni

Benevento.  

Tra le famiglie meno indebitate d'Italia quelle sannite, che però negli ultimi anni sembrano aver deciso (o sembrano essere state costrette) a ricorrere al debito per far fronte alle proprie spese. E' quanto emerge da un'analisi della Cgia di Mestre sugli impieghi bancari nelle province italiane. Per indebitamento medio delle famiglie consumatrici italiane, tiene a precisare l’Ufficio studi della CGIA, si intende quello originato dall’accensione di mutui per l’acquisto di una abitazione, prestiti personali, prestiti contro la cessione dello stipendio, aperture di credito in conto corrente (in genere forme di credito al consumo). Sono inoltre incluse altre forme tecniche di prestito che, come indicato dalla Banca d’Italia, non sono specificate nelle statistiche (ad esempio, carte di credito, prestiti su pegno ecc.). Benevento è sul fondo della classifica per l'esposizione media delle famiglie sannite con le banche: ogni famiglia sannita ha un impiego bancario medio da restituire pari a 10760 euro, poco. Solo sei province italiane hanno una esposizione più bassa: Crotone, Isernia, Agrigento, Reggio Calabria, Vibo Valentia ed Enna.
La bassa media di impieghi tuttavia non è una buona notizia tout court. Perché? Perché è evidente che gli impieghi bancari sono più bassi dov'è più basso il reddito, tradotto: la propensione delle banche a erogare prestiti alle famiglie, nel Sannio, è bassissima da un lato, dall'altro c'è da evidenziare l'incidenza del debito sul reddito, in pratica, in un territorio economicamente debole come il Sannio, tra gli indebitati ci sono le famiglie appartenenti alle fasce più deboli, fattore che desta preoccupazioni.
Sembra essersi invertito il trend negli ultimi anni, però: l'indebitamento delle famiglie sannite è cresciuto in un anno del 3 per cento. L'indebitamento totale nel 2016 era pari nel Sannio a 1 miliardo e 163 milioni di euro, nel 2017 si è saliti a 1 miliardo e poco meno di 200 milioni di euro, una crescita tra le più forti in Italia.

Crisvel