I ristoratori: «Riapriamo, ma ora basta balletti»

«Un anno devastante: ora regole chiare, non l'ennesimo ritorno al punto di partenza»

i ristoratori riapriamo ma ora basta balletti
Benevento.  

«Credimi, non vedo l'ora di rivedere persone qui al locale: sto lavorando per quello». Fiaccati da un anno che avrebbe devastato un caterpillar, ma ancora una volta con la voglia di ripartire: di rimettersi tutto alle spalle e tornare a servire persone, deliziarle, coccolarle. 
Per i ristoratori si avvicina, di nuovo, il momento della riapertura, seppur tra mille dubbi. Negli ultimi mesi si sono tenuti su con l'asporto, sebbene tenersi su sia una parola grossa: «Siamo andati bene: insomma, l'asporto ci ha permesso di tenerci a galla» spiega Gaetano, titolare assieme ai fratelli Suny e Marco di un pub, lo Spazio Piper, a Montesarchio. 
Diversa la situazione per ristoranti più strutturati, come La Vigna di Bonea, punto di riferimento anche per il settore cerimonie: «Va detto che non abbiamo fatto quasi nulla: basta dire che siamo riusciti a stare aperti soltanto nel periodo, breve, di zona gialla» commenta Pietro Latessa, titolare del ristorante hotel. 
«E per fortuna abbiamo l'hotel: almeno in quel campo abbiamo lavorato, altrimenti sarebbe stato molto meglio star chiusi. I ristori? Sono arrivati, ma non ci pago neppure le utenze visti gli importi». 
Probabilmente dal 26 aprile si potrà tornare ad aprire in presenza, ma all'aperto, forse persino a cena. Un dato che provoca ilarità nei ristoratori: «Nelle nostre zone? Da anni ormai è difficilissimo far sedere i clienti fuori prima di giugno: il clima di questi giorni, freddo, ventilato e piovoso è diventato una costante del periodo. Speriamo che almeno l'estate sia calda come dicono le previsioni». 
Si punta a riaprire anche dentro da metà maggio: «In realtà non capisco perché ci abbiano chiuso – dice il titolare del ristorante La Vigna – visto che coi ristoranti chiusi i contagi non mi pare si siano fermati: si è fatta di tutt'erba un fascio mettendo dentro chi aveva adeguato i locali secondo tutte le norme e il baretto, con tutto il rispetto per il baretto naturalmente». 
Anche oggi tuttavia le prospettive sono incerte: «Siamo a fine aprile: non si è ancora parlato di eventi. Io non so cosa rispondere ai clienti che mi chiedono informazioni in merito, perché a differenza dell'anno scorso le chiese confermano che faranno le cerimonie...ma noi? Siamo nell'incertezza massima e in questa situazione molti nel dubbio annullano. In ogni caso noi stiamo investendo ancora per ripartire al meglio e nel rispetto delle norme: facciamo conto, magari anche con la campagna vaccinale entrata nel vivo – conclude Pietro Latessa – che abbiamo appena aperto: che si parte oggi con la nostra nuova attività di ristorazione e vediamo cosa accadrà». 
E un altro esperto ristoratore aggiunge: «Ora l'importante è mettere fine al balletto riaperture e chiusure: se ci fanno organizzare con posti all'aperto dal 26 va bene, troviamo il modo, mettiamo le stufe a fungo o ci inventiamo qualcosa,  basta che poi non ci fanno richiudere dopo 3 settimane perché così è devastante». 
Sulla stessa linea i ragazzi dello Spazio Piper: «Ora vogliamo ripartire: conta questo. Ci stiamo già organizzando con lavori sulla struttura per ritornare a lavorare in presenza: l'importante è questo, rivedere persone, il contatto umano, in tutta sicurezza ovviamente, ma non vediamo l'ora»