Segnali positivi. Piccoli, ancora timidi, ma i primi segnali positivi dopo il disastro. Un disastro che in Campania si chiama occupazione, e che negli ultimi anni aveva fatto registrare dati da tragedia. Una tragedia che si è tradotta in una ferita enorme: 139mila posti di lavoro andati in fumo in Campania secondo le statistiche. 15Mila a Benevento, 30 mila ad Avellino e così via, per una vera e propria ecatombe.
L'escalation di questa diaspora dall'occupazione è arrivata al culmine nell'annus horribilis 2012, per proseguire nel 2013 e nel 2014, senza significative inversioni di tendenza. Dai dati Istat, tuttavia, emerge il primo miglioramento nel 2015: l'occupazione aumenta, aumentano i lavoratori, scende la disoccupazione: di poco, ma è già qualcosa. Aumenta l'occupazione per i cinquantenni in Campania, aumenta l'occupazione nel Mezzogiorno: frutto del job acts? Forse, la decontribuzione fa gola a tutti, ma di sicuro ancora non basta per parlare di ripartenza del lavoro. Venendo ai dati.
Poco meno di trentamila lavoratori in più rispetto al II trimestre 2014, poco più di 24mila nuovi assunti e crescono anche le persone in cerca di occupazione.. Cresce anche il tasso di occupazione in Campania, e cresce il anche il tasso di attività. Fermo invece il tasso di disoccupazione: dopo 14 trimestri di crescita e il calo nel primo periodo del 2015 il tasso si attesta al 12,1% (-0,1 punti su base annua). Si sono ampliati però i divari territoriali: se al Nord il tasso di disoccupazione è al 7,9%, nel Centro si arriva al 10,7% e nel Sud al 20,2%. Il tasso di disoccupazione dei più giovani, nella media del periodo, è stato invece del 41,1%..
Crisvel
