De Pierro: "Con Mastella solo nomine e feste, il resto è ozio"

"Si naviga a vista, il programma è lettera morta, si pensa solo a nomine e feste"

Benevento.  

Solo nomine e feste e nulla di concreto per la città, con un programma elettorale totalmente inattuato. Di questo Francesco De Pierro, capogruppo in consiglio comunale del Partito Democratico, accusa l'amministrazione Mastella, alla luce dei numerosi cambi in maggioranza di questi due anni di governo cittadino: "Dopo oltre un anno e mezzo di Amministrazione Mastella e alla luce degli ultimi accadimenti e avvicendamenti che si sono registrati in seno alla maggioranza che sostiene il primo cittadino, ritengo non più procrastinabili alcune, doverose considerazioni. La prima cosa che purtroppo si evidenzia è questo continuo valzer di poltrone, legato unicamente alla opportunità del momento e alla necessità di far quadrare equilibri sempre più precari. Nonostante gli sforzi che ciascun membro attivo di questa comunità cerchi di fare per comprendere l’idea di città che ha in testa il Sindaco, il disegno complessivo rimane tuttora indecifrabile. Ad oggi purtroppo, non emerge un solo dato che testimoni una programmazione amministrativa mirata, centrata sulle esigenze della collettività, finalizzata al rilancio dell’economia, della occupazione e della promozione territoriale. L’impressione che offre questa Amministrazione è quella di un governo che naviga a vista, che vive alla giornata, senza una visione d’insieme, senza un confronto con le parti sociali, le associazioni, i comitati spontanei, senza contraddittorio e soprattutto senza una logica progettuale. Il programma di mandato che si proponeva di far risplendere la città è rimasto lettera morta, dimenticato in qualche cassetto in nome di un dissesto che ormai rappresenta l’alibi per ogni promessa non mantenuta, per ciascuna opera non realizzata, come pure la giustificazione per errori commessi, dimenticanze, omissioni, ritardi e sogni naufragati. Le questioni più delicate, i nodi più spinosi, dopo 19 mesi sono ancora tutti sul tavolo".

De Pierro elenca le questioni calde, e a suo dire irrisolte, che sono sul tavolo: "La mensa, il Malies, l’emergenza abitativa, la Spina Verde, il degrado e l’incuria, la sporcizia, la pianta organica, i parcheggiatori abusivi, la prostituzione, le polveri sottili, sono solo alcune di tante altre vertenze che restano aperte e la loro risoluzione, man mano che il tempo passa, appare sempre più una chimera. Quello che balza agli occhi, che emerge tristemente, è l’inerzia, l’indolenza dell’Amministrazione comunale rispetto a tutte queste controversie. Una sorta di ozio politico che fa da contraltare all’iperattivismo sul piano delle strategie elettorali, della organizzazione di feste ed eventi, e, soprattutto, della distribuzione di incarichi. La realtà in quest’ultimo caso supera abbondantemente la più fervida immaginazione: tra Gesesa e Asia, deleghe che vanno e che vengono per accontentare alleati che piagnucolano, nomine di amici che finiscono con lo scontentare altri amici è in voga una prassi che non conosce soste. Una pratica parecchio consolidata, tipica di un certo modo di fare proselitismo, che crea malumori e dissapori e alimenta un malcontento che già da tempo serpeggia all’interno della maggioranza stessa. La vicenda ultima del consigliere Delia Delli Carri, è esemplificativa di una politica che ha abdicato al proprio ruolo e alla propria funzione: il messaggio che lei ha reso pubblico, indirizzato al capogruppo e ai colleghi di schieramento, inquadra perfettamente una situazione che diventa sempre più imbarazzante e che, dopo la Pedà, ha messo nelle condizioni un’altra preziosa risorsa di rivendicare la propria autonomia e ribellarsi al verticismo esasperato, all’autoaccreditamento e alla incomunicabilità che dilagano a Palazzo Mosti. La totale assenza di informazioni e di pianificazione si ripercuote in maniera devastante anche sul lavoro delle Commissioni, che cercano invano di produrre qualcosa, e nel migliore dei casi di portare avanti iniziative isolate che senza un raccordo con i responsabili dei singoli settori, divenuti nel frattempo piccoli feudi sia politici che dirigenziali, senza un minimo di collegialità, finiscono ben presto nel novero delle utopie. Le nostre istanze, le nostre segnalazioni sulle numerose criticità, potevano sembrare strumentali fino a qualche tempo fa. Ma basta guardare poco al di là del proprio naso per rendersi conto che sono dannatamente attuali oltre che assolutamente aderenti alla realtà. Continuare a far finta di nulla, perseverare nella tecnica di marginalizzazione dei problemi, insistere nel far credere che quello di Benevento sia un Comune virtuoso è un esercizio che non regge più. Lo sanno tutti gli addetti ai lavori che in questo momento ci staranno leggendo e staranno annuendo: consiglieri comunali, assessori, dirigenti e funzionari. Lo sa bene anche il Sindaco, apparentemente distratto da altre faccende. Lo sanno i dipendenti comunali sul piede di guerra per il contratto collettivo decentrato. Tutto questo certamente non sfugge alla città, perché, ahimè, la strada intrapresa, conduce dritta verso un dato di irreversibilità politico-amministrativa".