Serluca: "Lavoratori non sanniti in Asia? Era inevitabile"

L'assessore risponde alle critiche sui criteri utilizzati per le selezioni

Benevento.  

Nei giorni scorsi alcuni ex operatori Asia esclusi dal bando diramato nei giorni scorsi per reclutare personale, si erano lamentati per i criteri utilizzati nelle selezioni, spiegando che non era stata privilegiata la territorialità, con molti dei vincitori provenienti da Napoli, Caserta e persino dalla Sardegna. 

L'assessore al bilancio, Mariacarmela Serluca, ha precisato che era impossibile utilizzare come criterio la territorialità: "

“In merito ai concorsi per operai indetti dall’Asia, la cui graduatoria è stata pubblicata qualche giorno fa, è opportuno fare delle precisazioni onde evitare di apprendere spiacevolmente che possa essere vista come una operazione fatta per ledere qualcuno, benché meno i lavoratori interinali che hanno lavorato per lungo tempo all’Asia.

Il lavoro interinale è per sua stessa natura legislativa un contratto caratterizzato dal fatto che è di natura temporanea, solo per periodi in cui nasce per un’azienda una esigenza per un periodo limitato strettamente necessario a coprire l’urgenza.

Questa formula è stata abbondantemente “abusata” nella società Asia i cui rapporti risalgono a molto tempo addietro.

L’attuale amministrazione ha dovuto, nelle more di ristrutturare l’Asia, usare anch’essa i lavoratori interinali, ben sapendo che non poteva essere una situazione definitiva di utilizzo per integrare i lavoratori necessari per espletare le sue funzioni.

Non è un problema di costo del dipendente, a parte l’aggio che prende la società di lavoro interinale che fornisce i lavoratori all’Asia (notevolmente ridotto dalla nuova gestione dell’Asia, dal 12,50 al 1,50 con un risparmio di circa 100.000 euro l’anno) ma è la tipologia di lavoro che non può essere usata e abusata perché nasce proprio come lavoro temporaneo e strettamente necessario a coprire limitate e contenute esigenze.

Poiché è una società interamente partecipata, l’Asia non può “scegliere”  i lavoratori ma è necessario fare i bandi pubblici per reperire la forza lavoro, così come per tutti gli altri servizi.

Bandi pubblici che non possono essere circoscritti alla città o provincia di residenza perché andrebbe contro la normativa.

Fatta questa doverosa premessa, è opportuno fare chiarezza sul bando.

Il bando è stato predisposto facendo leva su dati assolutamente oggettivi: reddito Isee, età anagrafica, situazione familiare, la presidenza della commissione è stata affidata ad un magistrato in congedo.

Tutto ciò è stato condiviso con l’amministrazione comunale da parte dell’amministratore unico dell’Asia, dott. Madaro, a cui è stato affidato il compito di ristrutturare l’azienda, attivare tutte le procedure stabilite dalle norme e dal codice degli appalti, e mettere in sicurezza l’azienda ben sapendo che un uso smisurato del lavoro interinale rappresentava una situazione critica dal punto di vista del bilancio.

L’obiettivo dei bandi è stato quello di individuare personale con un reddito basso e moglie e figli minori a carico, attribuendo un punteggio maggiore all’età anagrafica più bassa, nello spirito di favorire i giovani che dovrebbero svolgere il compito di operaio ecologico.

Nella piena consapevolezza che il problema del lavoro è drammatico e non riguarda purtroppo solo la nostra città, ma nella piena legittimità del nostro operato, in conformità alla legge, non si può accusare l’amministrazione che ha operato in piena trasparenza, senza ricorrere a magheggi o alterazioni che nel tempo hanno favorito sempre le stesse persone”.