“Ho partecipato alla appena conclusasi consultazione elettorale di 2° livello per il rinnovo del Consiglio Provinciale Sannita, come candidato nella lista “Noi Sanniti”, in rappresentanza del Movimento politico “Progetto Sannio”, guidato dall’amico Vittorio Fucci”. Così Nicola De Vizio, sindaco di San Giorgio la Molara e già candidato al Consiglio provinciale analizza quella che definisce “un’esperienza appassionante, anche se caratterizzata da notevoli contraddizioni”. L'aspirante consigliere ringrazia “gli amici amministratori della provincia che mi hanno accordato la loro fiducia con un consenso che si è espresso in circa 3000 voti ponderati, nonostante i tanti ostacoli che caratterizzano una competizione che sottrae ai cittadini la scelta dei consiglieri provinciali per affidarla ai soli amministratori comunali, che non sempre esprimono la volontà dei cittadini in una competizione diversa da quella tipicamente comunale.
Ringrazio tutti gli amici amministratori che mi hanno votato, liberi da qualsiasi condizionamento di sorta, ed anche l’amministratore che ha espresso la sua inequivoca preferenza per la mia modesta persona, vedendosi annullare il voto (che esprimeva ben 253 voti ponderati) per un mero errore di distrazione, avendo scritto il mio nome in corrispondenza del simbolo di altra lista rispetto a quello alla quale appartenevo.
La mancata elezione – spiega ancora De Vizio -, proprio in considerazione del lusinghiero consenso ricevuto, non mi fa desistere dal continuare ad impegnarmi nel portare avanti la battaglia che, da tempo, ha intrapreso coraggiosamente il Movimento “Progetto Sannio” nell’esclusivo interesse della gente del Sannio, lontano da interessi che nulla hanno a che vedere con il bene comune e, quindi, con i bisogni e i problemi antichi che affliggono il nostro diseredato Sannio ed in maniera particolare i giovani, costretti ad andare via dalla nostra terra – conclude -, priva di strutture e infrastrutture, per cercare disperatamente lavoro in altri stati o in regioni lontane, abbandonando con dolore, le loro origini e i loro affetti”.
