Benevento ha scelto Mastella. E lo hanno scelto contrade e rioni popolari

Il vantaggio di 1500 voti accumulato in particolare a Epitaffio, San Vitale, Capodimonte e Libertà

benevento ha scelto mastella e lo hanno scelto contrade e rioni popolari
Benevento.  

Benevento ha scelto, e ha scelto Mastella. Il dato inequivocabile che viene fuori dalle urne per il ballottaggio che ha confermato l'ex ministro della Giustizia a sindaco di Benevento è questo: si trattava a tutti gli effetti di un referendum su Clemente Mastella, e Clemente Mastella l'ha vinto. L'ha vinto con oltre 15mila voti, il 52,68 per cento contro i 13899 di Perifano, il 47,32 per cento. La città ha scelto la continuità, una scelta in particolare delle contrade, più che dei rioni popolari stavolta: è lì che il voto per il sindaco Mastella esplode. Ed è la prima volta che le contrade risultano determinanti nell'elezione di un sindaco.

Il vantaggio di circa 1500 voti di Mastella viene accumulato tutto in sezioni di Rione Libertà, Capodimonte e poi Epitaffio e San Vitale. 

Perchè? Sarà materia di analisi per gli sconfitti. Mastella ne esce giganteggiando, la realtà è questa, pur con un voto inevitabilmente combattuto e con una percentuale che, probabilmente, il primo cittadino si sarebbe aspettato più rosea: ma anche questa è questione ormai di poco rilievo. Il sindaco infatti già rivendica una battaglia cui da i crismi di uno scontro epico: «Hanno fatto una squadra tutta contro di me e contro il popolo di Benevento. Un'arca di Noè ideologicamente immorale da destra a sinistra contro di me. Feudalisti e feudatari. Pd e Cinque Stelle irrilevanti: io ero alleato solo con il popolo di Benevento».

E ancora, sempre sui Cinque Stelle: «Alle prossime elezioni scompariranno per sempre dalle urne», ed è difficile non credergli, stando alla totale estemporaneità della gestione di quest'elezione, dal prima sì, a poi no, all'assurdo endorsement ufficiale a 4 giorni (4 GIORNI!) dal ballottaggio. E poi a De Caro: «Silente e carsico come succede spesso in certe culture». E ancora: « Perifano è un centravanti che non riesce a fare gol. Li abbiamo messi da parte in maniera definitiva. Campagna elettorale che mai avevo visto in vita mia: morale perfida contro di me. Dato condito anche dalla presenza delle Logge da cui ero molto spaventato. Ma io sono coi cittadini di Benevento, faremo belle cose assieme.»
E poi su Letta, segretario nazionale del Pd che era venuto in città per sostenere il primo cittadino uscente, Luigi Diego Perifano: «Dispiace sia venuto qui a dire certe cose, anche perché quando era professore universitario a Parigi mi diceva cose diverse...in particolare rispetto ad alcuni esponenti locali del Partito Democratico. Ne prendo atto».

Dunque, l'accreditarsi come “pop”, vicino al popolo e contro le elite è stata a tutti gli effetti una narrazione vincente per Mastella che l'ha portato a vincere nonostante i problemi in amministrazione: Mastella era un sindaco dimissionario e senza più maggioranza nel febbraio del 2020, con qualcuno che gli preparava già la successione... ma ancora una volta nella sua ormai quasi cinquantennale carriera-vita politica ha dimostrato di saper venir fuori dalle acque in tempesta, magari tirando fuori la sua amata parabola di San Clemente. Di fronte probabilmente il quinquennio più importante nella storia recente di Benevento: il Pnrr e il dovere di strappare una città delle aree interne a un destino di declino. Non sarà facile.