Mastella, l'elezione di Cossiga e "le schede bruciate"

Il sindaco racconta i retroscena dell'elezione a capo dello Stato di Cossiga

mastella l elezione di cossiga e le schede bruciate
Benevento.  

 In un'intervista al Corriere della Sera Clemente Mastella, oggi sindaco di Benevento, rievoca quella che passata alla storia come l'elezione piu' lineare di un presidente della Repubblica, la piu' semplice, la piu' dritta, quando Ciriaco De Mita e Alessandro Natta, segretari di Dc e Pci, si mettono d'accordo sull'elezione di Francesco Cossiga e Cossiga viene eletto al primo scrutinio. Ma Mastella racconta anche un altro episodio: "C'era un aria bruttissima. La candidatura andava votata a scrutinio segreto tra i parlamentari, formiamo il seggio, voto e me ne vado via tranquillo, tanto c'era solo Cossiga in campo. Qualche ora dopo, la telefonata di Piccoli. 'Una tragedia', ripete piu' volte. Cossiga aveva avuto un consenso bassissimo, sotto il 60 per cento. La Dc era divisa e la sua candidatura rischiava di andare a sbattere. Nella stanza siamo io, Piccoli e i capigruppo, Virginio Rognoni e Nicola Mancino. 'Chi altri e' a conoscenza di questo risultato?', chiedo. 'Solo noi quattro', risponde Piccoli. "Bene, distruggiamo le schede, bruciamole", dico io. Facciamo un comunicato stampa, diciamo che Cossiga ha preso oltre il 75 per cento e lasciamo intendere la Dc e' unita", ma i congiurati non se ne accorsero, e "Questa fu la finezza. Scrivemmo 75 per cento perche' ciascun gruppo di congiurati credesse che altri congiurati avevano trovato l'accordo con noi su Cossiga. E la congiura falli'", conclude Mastella.