Servizio idrico a Benevento. Tra polemiche e proteste l'ok a Gesesa per 12 mesi

Consiglio a tratti infuocato a Benevento sulla prosecuzione. Mastella: mi assumo mie responsabilità

servizio idrico a benevento tra polemiche e proteste l ok a gesesa per 12 mesi
Benevento.  

L'esito era scontato da ore. Ma questa mattina il consiglio comunale a Benevento, con il voto a favore compatto della maggioranza e contrario, altrettanto compatto per i presenti dell'opposizione, il Comune di Benevento ha prorogato, o meglio dato il via libera per la prosecuzione del servizio idrico a Gesesa. Un'assise non certo monotona che per poco meno di quattro ore si è svolta al primo piano di Palazzo Mosti. Consiglio comunale con al centro la prosecuzione del servizio espletato ormai da anni a Benevento dalla Gesesa del Gruppo Acea. erogazione acqua potabile e depurazione fondamentali per i cittadini che in aula hanno però restituito un quadro complesso con al centro una gara che dovrebbe bandire l'Ente idrico Campano ma che tarda ad arrivare. Di qui la necessità dell'esecutivo guidato da Clemente Mastella di prorogare il servizio dopo una serie di pareri chiesti innanzitutto allo stesso Eic, poi anche alla Corte dei Conti. La mattinata si è annunciata 'frizzante' per la presenza nella sala del consiglio del movimento Acqua bene comune con in testa Padre Alex Zanotelli e Giovanni Seneca che hanno rimarcato a gran voce l'importanza che il servizio diventi esclusivo del Comune, senza gestione di terzi privati.

La seduta del consiglio si è aperta con la relazione del vicesindaco Francesco De Pierro che per lunghi minuti ha relazionato punto su punto sulla scelta adottata – e poi approvata- dalla maggioranza -: “La delibera che andiamo ad approvare è indifferibile. Si prolunga l'affidamento a Gesesa per 12 mesi, termine entro il quale l'Eic dovrebbe bandire la gara per l'affidamento del servizio idrico”.

De Pierro ha poi spiegato il perchè dell'unica strada percorribile: dal primo luglio certo Gesesa non avrebbe chiuso i rubinetti ai cittadini, ma chi avrebbe garantito un servizio in termini di sicurezza e qualità?”. E sulle richieste dell'opposizione: “Polemiche strumentali, il bando per l'affidamento del servizio ha messo il Comune in condizione di proseguire il rapporto con Gesesa ovviamente per un tempo limitato”

Di qui la discussione è entrata nel vivo con l'intervento di Vincenzo Sguera di Civici e Riformisti che ha subito acceso i riflettori sull'inchiesta con al centro la Gesesa e la richiesta del Pm di 31 rinvii a giudizio nell'ambito delle indagini su inquinamento dei fiumi e depuratori. Sguera ha evidenziato “illegittimità della della Convenzione” e rivolgendosi a De Pierro: “Nel 2018 lei disse che si sarebbero trovati nei pasticci e così è stato”. Secondo l'avvocato Sguera, infatti, sarebbe stato necessario porre al centro della discussione la convenzione del 1992 o quella del 2002 per i tre depuratori funzionanti in modo da eliminare quella del 2018”.

a seguire gli interventi della consigliera Giovanna Megna e Angelo Moretti che hanno evidenziato la necessità di rendere pubblico il servizio idrico a Benevento e ricordando le firme raccolte per un referendum in tal senso che però non è mai stato portato ai voti dall'amministrazione.

Di “atto irricevibile da bocciare” ha poi parlato Floriana Fioretti che ha anche chiesto “il perchè l'amministrazione non ha mai provveduto a mettere in mora l’Eic”.

“Gesesa è inadempiente rispetto agli obblighi assunti” ha invece tuonato la consigliera Rosetta De Stasio (Prima Benevento) che chiede: “Si tratta di una concessione, di una proroga, di un rinvio? L’atto non doveva arrivare in Consiglio e sarà approvato dai consiglieri di maggioranza nonostante i dubbi e i problemi che potrebbe loro comportare”.

Accorato, giurisprudenziale e politico l'intervento del consigliere Pd Giovanni De Lorenzo che ha prima centrato l'attenzione sul “metodo con cui le delibere vengono discusse e poi portate in Consiglio. C'erano a disposizione quattro anni per affrontare il problema. Improvvisamente il 19 maggio la delibera di Giunta che peraltro risulta essere stata proposta dall’Ufficio alloggi e non si capisce il perchè. Delibera e pareri – ha tuonato l'esponente del Partito Democratico di Benevento - fatti in fotocopia con le stesse parole anche se riportate da enti diversi”.

Le ragioni del sì alla votazione finale affidate invece ai consiglieri di maggioranza Antonio Capuano: Ci assumiamo la piena responsabilità delle cose che facciamo perchè quello idrico è un servizio che non può essere interrotto” e di Luigi Scarinzi: “Non vedo lo scandalo su quello che andiamo ad approvare” e di Rosario Guerra: “Grande serenità per votare questo atto che vuole anche porre rimedio ad una falla dell’Ente idrico campano”.

Battute finali affidate per l'opposizione a Luigi Diego Perifano che ha ripercorso atti, delibere e una serie anomalie che a parere dell'esponente di Alternativa Benevento “Non eravamo pregiudizialmente contrari tanto è vero che in campagna elettorale la mia posizione sull’argomento era diversa e non ho aderito all'epoca all’invito del Comitato Acqua bene Comune. Abbiamo chiesto però la verifica delle condizione di gestione del servizio da parte di Gesesa ed una procedura legale di proroga”.
Tre le questioni al centro della relazione di Perfano: depuratori con annessa inchiesta in atto, acqua di qualità eccellente per tutta la città e una politica tariffaria per la gestione” di queste ore la notizia che l'Arera, l'Autorità per l'energia elettrica, gas e sistema idrico a multato Gesesa”. Poi in merito all'inchiesta sui depuratori Perifano tuona: “La Procura scrive che la convenzione con la delibera del 2018 è stata modificata rispetto a quanto deciso in Consiglio. Una cosa gravissima e oggi il consiglio proroga proprio quella convenzione?”.

A chiudere gli interventi il sindaco di Benevento Clemente Mastella che rivolgendosi agli attivisti in aula ha rimarcato: “Acqua bene pubblico, la stessa Unione Europea parla di gestione industriale senza demonizzare la gestione mista pubblico – privato”. Poi l'annuncio: “in queste ore ho parlato con il vicepresidente della Regione Fulvio Bonavitacola e mi ha assicurato che avremo l’Ambito solo per il Sannio. L'acqua gestita come a Napoli ha portato solo ad un esborso da parte del Comune che ora ha detto basta”. E sugli Eic: “Forse il governo li commissarierà”.

La discussione è diventata animata in vista del voto finale. Il primo cittadino battendo più volte le mani sul banco del consiglio ha tuonato: “Si prova a spaventare i consiglieri con la vicenda dell'inchiesta e della Procura. Per la delibera del 2018 è finito sotto inchiesta l’assessore Pasquariello e lui solo, questa volta sono io che mi assumo le responsabilità per tutti, lo faccio per per la mia gente e vi annuncio che ho chiesto anche il parere della Corte dei Conti che mi ha dato il via libera”.

A seguire i 21 consiglieri di maggioranza hanno votato per il sì alla prosecuzione del servizio idrico a Gesesa, nove i consiglieri di opposizione contrari. Il tutto durante un vivace battibecco tra il sindaco Mastella e il consigliere Angelo Moretti. Malumori innescati da alcune dichiarazioni del primo cittadino nei confronti dell'esponente di Civico 22 sulla sua attività nel welfare.