Pd Benevento commissariato, Palumbo: "Letta: intervento a gamba tesa"

E sul commissario Mortaruolo: "Non ha goduto né gode del sostegno di gran parte del partito"

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Benevento.  

Anche Italo Palumbo, già componente della segreteria regionale e coordinatore politico della segreteria di Benevento interviene sul commissariamento: 

"Segretario Enrico Letta,

Con stupore, ho appreso della nomina da parte tua del commissario in sostituzione del segretario provinciale. della Federazione PD di Benevento, sulla base di una istruttoria non conosciuta, sulla base di addebiti non contestati e sulla base di spinte partigiane e correntizie atte a sovvertire la normale azione politica della nostra federazione. Tra l’altro la nomina del commissario, iscritto della federazione di Benevento, che dovrebbe secondo la motivazione data, far partire la costituente nel Sannio, non ha goduto e non gode del sostegno della gran parte del partito.

Sei intervenuto a gamba tesa su una vicenda al solo scopo di soddisfare le spinte vendicatrici di chi aveva minacciato in piena assemblea provinciale provvedimenti rispetto alla decisione adottata democraticamente da una intera classe dirigente di revocare la presidente dell’assemblea provinciale Hai fatto un colpo di mano forte del ruolo che transitoriamente occupi ma in netto contrasto con il sentimento di una intera federazione. Stai interferendo, ingiustamente, nella formazione del consenso per il prossimo congresso regionale e nazionale in modo antidemocratico che ricorda spinte epurative di altri luoghi e di altre realtà geo-politiche.

Non hai dato alcun riconoscimento all’autonomia dei territori, alla loro organizzazione e alla loro libera scelta di avere un gruppo dirigente riconosciuto. È il caso di aggiungere che il gruppo dirigente che stai annullando con il tuo provvedimento è stato eletto in costanza e sotto la direzione del commissario On. Borghi da te nominato, che ha registrato la correttezza del percorso congressuale svolto meno di un anno fa. Si consuma una delle pagine oscure della vita democratica del nostro partito e la peggiore del tuo commiato da segretario nazionale che avrebbe dovuto garantire imparzialità e correttezza. La tua esistenza politica, non sarà letta dai posteri, come un portato di lungimiranza politica e di scelte nell’interesse del partito. Inoltre, va detto, per parlare un attimo di garantismo e di giustizialismo, che il tuo comportamento ha il sapore di processi sommari, avendo negato in sostanza il diritto di difesa e il contraddittorio, prima della emissione del provvedimento. In effetti è stato adottato un provvedimento autoritario che nega in sostanza la libertà e la partecipazione degli iscritti alla vita del partito.

Non mi sento a CASA MIA come è dato dallo slogan posto a base della campagna di tesseramento. Con la scelta fatta, il partito diventa la casa di coloro che la vogliono occupare anche in contrasto con le scelte democraticamente assunte. Con questa scelta di commissariamento tu togli la casa a molti inscritti, dirigenti, amministratori locali per rispondere solo ed unicamente a chi pensa di insediarsi sul territorio con colpi di mano. Sulle macerie dei territori puoi aspettarti solo negatività. Ti prego di rivedere una posizione sbagliata sul piano del metodo e nel merito, nell’interesse del partito e della sua storia".