Barone (Lega), Dl Pnrr: "Governo ha fatto la sua parte, ora tocca ai comuni"

"Risorse importanti per i piccoli centri: si parla di 375 milioni di euro"

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Benevento.  

“Il Consiglio dei Ministri con l’approvazione del decreto legge Pnrr ha scongiurato il blocco dei cantieri già avviati dai comuni italiani, e in particolare del Mezzogiorno, riprogrammando diverse misure per circa 10 miliardi di euro dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ad altre fonti di finanziamento. Grazie al buongoverno di Lega e centrodestra non saranno interrotte importanti opere pubbliche”. Così Luigi Barone, responsabile nazionale Coesione Territoriale e Zes della Lega Salvini Premier.

“Sono stati introdotti ulteriori elementi di semplificazione nei contratti, in particolare per gli interventi di edilizia scolastica, così come sono state previste accelerazioni per le fasi di progetto e rendicontazione”, aggiunge Barone che plaude al Governo “per aver appostato specifiche risorse per il potenziamento di servizi e infrastrutture sociali di comunità delle Aree Interne. Ben 375 milioni di euro (2024-2029) che rappresentano una cospicua dote finanziaria per tanti piccoli centri delle aree interne del Mezzogiorno”. Per Barone “il Governo ha fatto la sua parte, ora devono farla i soggetti attuatori di programmi e interventi del Pnrr, in particolare i Comuni. Devono aggiornare sul sistema Regis, entro trenta giorni dall’approvazione del decreto legge, il cronoprogramma procedurale con l’indicazione dello stato di avanzamento al 31 dicembre 2023. Successivamente la competente struttura dello Stato provvederà, entro i successivi trenta giorni, a certificare che il cronoprogramma inserito assicuri il conseguimento dei traguardi e degli obiettivi previsti dal Pnrr”. Il dirigente nazionale della Lega parla della creazione di un coordinamento provinciale del Pnrr: “L’istituzione di un coordinamento presso le Prefetture per l’efficace attuazione dei programmi Pnrr previsti in ambito provinciale è un importante strumento di confronto e monitoraggio”. A proposito di semplificazione, Barone conclude: “Aver previsto nel decreto che per l’avvio, la variazione, la sospensione, il subingresso e la cessazione delle attività di impresa artigiana non servono titoli abilitativi, segnalazioni o comunicazione, è un importante passo avanti per una vera sburocratizzazione”.