Benevento, anche i pareggi fanno classifica

A volte, quando non si riesce a vincere, bisogna sapersi accontentare

Benevento.  

Quando non si riesce a vincere, anche un pari può andar bene. Un aforisma che il Benevento farebbe bene a mandare a memoria. Perchè in qualche frangente si può anche volare basso e non è affatto delittuoso accontentarsi. Le ultime due partite della strega dicono proprio questo: a Cremona ha subito il gol dei lombardi proprio nel momento in cui ha fatto entrare un attaccante (Asencio) al posto di un centrocampista (Crisetig), contro lo Spezia è andata sotto nel momento dell'ingresso di Armenteros al posto di Bandinelli, un altro attaccante per una mezzala. Peccati di presunzione? Forse. Sta di fatto che spulciando le zone alte della classifica ci si accorge che quello che manca di più alla strega sono proprio i pareggi. Il numero di vittorie in fondo è pressoché simile a tutte le contendenti: solo Brescia e Palermo ne hanno ottenute 13, poi da Verona, a Lecce e Pescara (c'è anche il Perugia...) sono tutte a quota 12, come il Benevento. E allora ci si accorge che la differenza la fanno proprio i pareggi, che finiscono col limitare di molto il numero di sconfitte. Il Brescia ne ha ottenuti addirittura 11; 10 Palermo e Verona; 9 Lecce e Pescara. Il Benevento è a quota 7 e, anche se non ha alcun senso piangere sul latte versato, tornano alla mente tutte le occasioni buttate al vento, come le ultime due in ordine cronologico. 

Non vogliamo fare la classifica delle occasioni perdute, in fondo il calcio non si fa con i “se” e i “ma”, però è indubbio che in qualche occasione ci si sarebbe potuti accontentare e prendere il minimo invece che niente. Ci vengono in mente le partite dell'andata contro Ascoli e Verona, nelle quali più che la voglia di vincere ad ogni costo, a tradire i giallorossi furono errori madornali. Le ultime due gare, di Cremona e con lo Spezia, invece, incarnano quell'aforisma: “Quando non si può vincere, portiamo a casa almeno il pareggio”. Quattro punti in più oggi sarebbero oro colato, varrebbero il terzo posto a tre punti dalla capolista. Ma anche due soli in più farebbero la differenza. Indietro non si può tornare, ma che almeno questo serva da insegnamento.