Arriva il Var... viva il Var

Grazie all'occhio delle telecamere la strega avrebbe probabilmente sette punti in più

Benevento.  

Il calcio al tempo del Var. Il Benevento lo ha già vissuto. In serie A. E non è stata un'esperienza molto brillante. Quasi tutte situazioni negative, dal pari di Lucioni col Bologna, ai gol “sporchi” della Fiorentina. Ma avere un occhio in più che controlla ciò che accade in campo non è mai un male. L'assemblea della Lega B tenutasi venerdì ha deliberato che il Var può entrare a far parte del mondo cadetto. “La serie B è pronta – dice il presidente Balata – ha già i requisiti necessari relativamente alla tecnologia e allo standard delle telecamere. E' un problema sentito in B, soprattutto alla luce di quanto accadde lo scorso anno”. Balata, insomma, apre al Var, anche se non tutte le componenti sono d'accordo. Gli arbitri non si sono ancora dichiarati, ci sono molte difficoltà: bisognerebbe spostare molti direttori di A a far da “apripista” a quelli di B soprattutto davanti ai video. E' evidente che almeno inizialmente sarebbe una versione ridotta rispetto alla A (meno telecamere, meno uomini), ma per iniziare potrebbe anche andar bene. L'obiettivo di Balata è quello di sperimentare il Var già nei play off di questa B, la risposta definitiva ci sarà a fine marzo.

MENTALITA'. In molte partite si è avvertita l'esigenza di poter avere un occhio in più che controlli situazioni scabrose. Sta di fatto che le difficoltà in un campionato di B non sarebbero poche, anche in tema di mentalità. Avete mai visto una mischia in un'area di rigore nel torneo cadetto, diciamo su un'azione da calcio d'angolo? Gli arbitri anche se vedono, per lo più lasciano correre. Ma con l'occhio delle telecamere si scorgerebbero anche tre-quattro falli da rigore nella stessa azione. Dunque, prima di aprire alla tecnologia pura, sarà bene mettersi d'accordo sul metro di valutazione da utilizzare da parte dei fischietti di B.

Ma cosa sarebbe accaduto se il Var fosse stato già operativo nel corso di questo campionato? E' un giochino che non porta a nulla di concreto, ma fa capire che grazie alla tecnologia, qualche punto in più la strega l'avrebbe avuto.

SENZA VAR. Ricordiamo le azioni più clamorose. Quella del gol del Verona alla quindicesima giornata: il gol di Matos sarebbe stato sicuramente annullato dalle telecamere del Var, c'era un evidente fuorigioco e anche un fallo su Montipò. Secondo caso: Benevento-Brescia del 30 dicembre. Il fallo sul finale di Sabelli su Improta non sarebbe sfuggito all'occhio delle telecamere. Così come solo la tecnologia avrebbe potuto scorgere il fallo di mani in area sul finire di Lecce-Benevento del 19 gennaio: colpo di testa di Antei, mano larga di Calderoni. Il Var non avrebbe perdonato quello che l'occhio dell'arbitro neanche aveva scorto. E siamo a Foggia-Benevento del 23 febbraio scorso. I satanelli fanno la voce grossa per un rigore non concesso e per l'espulsione di Gerbo, ma l'impressione è che il Var non avrebbe cambiato il giudizio dell'arbitro. Che invece non tiene conto di un fallo nettissimo di Leali su Coda in occasione dell'occasione da rete del Benevento con palla salvata sulla linea da Ingrosso. Al netto di situazioni più o meno chiare, ci sono in ballo almeno sette punti che avrebbero stravolto la classifica della Strega.

E allora, come si dice, viva il Var.