Al Del Duca una sfida mentale

Potrebbe spuntarla chi saprà superare i tormenti delle ultime sconfitte

Benevento.  

Tutti sul lettino dello psicologo. Ascoli-Benevento sarà una sfida mentale, con reazioni difficili da prevedere. I marchigiani sono reduci dal risultato più disastroso della loro storia moderna (un altro 7 a 0 lo subirono nell'83, ma ad opera della Juve di Platini e Boniek: un'altra storia), i giallorossi, da parte loro, non si sono ancora scrollati di dosso le tre sconfitte di fila. 

Il Benevento ha una settimana di vantaggio, quella appena trascorsa che ha fatto sicuramente da cuscinetto tra le tre debacle e la prossima sfida del Del Duca. L'Ascoli avrà meno tempo per metabolizzare: è in ritiro a Fiuggi ed è ancora frastornato da questo incredibile risultato del Via del Mare. Ha quattro giorni di tempo per cancellarlo e per trasformare la delusione in rabbia. Un mental coach chiederebbe più tempo per aggiustare le cose, ma non ce n'è. Il presidente Pulcinelli l'ha messa subito sull'orgoglio: “Mi aspetto risposte dal punto di vista tecnico, tattico e soprattutto caratteriale nella partita con il Benevento che dovrà essere affrontata con la passione ed il coraggio che contraddistinguono ogni tifoso dell'Ascoli”. E cosa avrebbe potuto dire il massimo dirigente marchigiano, dopo per altro aver chiesto scusa all'intera tifoseria? 

Il presidente giallorosso Vigorito era intervenuto giusto una settimana fa, all'indomani della sconfitta contro lo Spezia. Intervento di altro tenore, teso soprattutto a recuperare quella serenità mentale che non è prerogativa di tutti nei momenti difficili. “E' indubbio che abbiamo perso qualche partita di troppo. Per questo sono il più dispiaciuto di tutti, ma anche quello meno esasperato. Siamo lì in piena zona play off e la missione da compiere è ancora possibile”. Parole che invitano alla calma, che sono l'esatto contrario di quelle pronunciate dal presidente ascolano. Due modi diversi di reagire, due strade opposte per chiedere ai propri giocatori la stessa cosa: il riscatto.

Sulle prime la condizione mentale del Benevento sembra decisamente migliore: poter lavorare una settimana in più per lenire le ferite dell'anima è impagabile. Poi, è evidente, che ogni giocatore ha parametri di reazione diversi ed è sempre complicato fare di tutta un'erba un fascio. Ma immaginare l'animo in subbuglio dei giocatori ascolani è praticamente impossibile: allenatore messo in discussione, l'ira dei tifosi che lasciano lo stadio di Lecce dopo il 5 a 0, le parole dure del presidente, il ritiro a Fiuggi, una squadra che dovrà fare a meno di alcuni suoi punti di riferimento (Addae e Ninkovic su tutti), sono tutti aspetti che potrebbero continuare a minare un gruppo che ha addosso i segni evidenti della disfatta di Lecce. Ecco perchè la serenità del Benevento potrebbe essere oro colato. Ma una previsione no, quella non è possibile. Lo abbiamo detto, questa settimana è roba da mental coach.