Benevento, a Perugia sfida senza "barriere"

Due squadre che giocheranno in maniera propositiva e senza ostruzionismi

Benevento.  

Una sfida senza barriere. Siamo curiosi di vedersi sfidare due squadre a cui non piace speculare sugli errori avversari. Il Perugia è una delle poche formazioni di questa serie B a giocare un calcio propositivo, che è portato persino a forzare la giocata pur di non calciare il pallone in avanti senza provare a costruire. In fondo è lo stesso calcio che piace a Bucchi, quello che aveva un tantino rinnegato col passaggio al 3-5-2. Ma ora l'allenatore giallorosso è tornato sui suoi passi: 4-3-1-2 o 4-4-2, comunque calcio “sbarazzino”, con qualche rischio calcolato. Il ragionamento del tecnico romano-marchigiano è sembrato semplice: aveva abbracciato il 3-5-2 per avere più solidità, per rendere la squadra giallorossa più pragmatica, prendere meno gol e perdere meno partite. Ma se, nonostante il modulo accorto, i gol si subiscono ugualmente e le sconfitte non si riesce ad evitarle, allora tanto vale giocare in maniera più aperta, come dice lui “difendendosi attaccando”, anche se questo comporta correre qualche rischio in più. 

E' una giocata spregiudicata da parte dello staff tecnico, la puntata pazza al tavolo di poker quando le fiches cominciano a scarseggiare. Non l'ultima spiaggia, però, e neanche l'assalto alla cieca di giocatori che si consegnino ingenuamente all'avversario, ma che scendano in campo e siano “consapevolmente sbarazzini”. Eccola la frase ad effetto che spiega il modo in cui il Benevento dovrà giocare d'ora in poi. Non fregarsene di quello che potrà accadere, ma determinarlo in base al proprio atteggiamento. “Difendiamo attaccando, attacchiamo rimanendo corti”. E' il nuovo mantra di Cristian Bucchi.

All'andata il Benevento riuscì a spuntarla su quel Perugia che giocava in maniera troppo accademica e non buttava mai via un pallone. E che costruiva ben poco in fase offensiva. I giallorossi erano reduci da due partite che avevano lasciato il segno in maniera negativa: il 2 a 2 di Carpi e il 3 a 1 nel recupero di La Spezia. Il 3-5-2 era stato appena sdoganato e stentava a produrre qualche frutto. La prima vittoria arrivò proprio contro gli umbri.

La squadra di Nesta non è cambiata da allora, sempre alla ricerca ossessiva della manovra perfetta. Non è un difetto, ma può diventarlo se gli avversari sanno “sporcare” le linee di gioco. E' quello che dovrà fare il Benevento, impegnato a sua volta a costruire una partita propositiva.

Sarà una sfida diversa da quella del girone ascendente, soprattutto perché il Benevento la giocherà in maniera differente. A decidere il risultato saranno come sempre le giocate di qualità, anche quelle dei singoli. Il Benevento ha di queste virtù, dovrà mostrarle senza timori. Contro una squadra che non fa ostruzionismi di sorta, potrebbe anche trovare la sua serata perfetta. Il rischio che Bucchi ha detto di voler correre non prevede mezze misure: si gioca per vincere, per fare anche un solo gol in più degli avversari. Se sarà la strada giusta lo sapremo solo domani, dopo i 90' del Curi.