Esoneri in serie B, quest'anno c'è maggiore "pazienza"

Bucchi è il secondo a saltare. Il confronto con la scorsa stagione mostra una netta differenza

Benevento.  

Quando le cose non vanno per il verso giusto, la prima testa a saltare è sempre quella dell'allenatore. E' una prassi consolidata nel mondo del calcio, una necessità per cercare di cambiare la rotta, per rimettere sulla giusta carreggiata una stagione deludente. Fino a questo momento, le società che compongono il campionato cadetto si sono rivelate abbastanza pazienti con i propri tecnici: l'esonero subìto quest'oggi da Bucchi, per esempio, è solo il secondo dopo dodici giornate. Il primo, infatti, è arrivato il mese scorso con il ben servito della Cremonese a Rastelli e la successiva firma di Marco Baroni. Se si prende in esame la passata stagione, invece, il quadro era totalmente differente: alla dodicesima giornata, infatti, si contavano già sette esoneri. Ad aprire le danze furono Brescia e Carpi che silurarono, rispettivamente, Suazo e Chezzi. Alla quinta fu il Palermo a salutare Tedino, mentre alla settima il Venezia mandò via Stefano Vecchi. Alla nona il Crotone esonerò Stroppa, mentre all'undicesima fu la volta di Cremonese e Livorno che licenziarono Mandorlini e Lucarelli. 

Insomma, una situazione totalmente diversa facilmente spiegabile dall'evidente equilibrio presente in cadetteria. Un esempio lampante è il Frosinone che, nonostante l'inizio negativo con Nesta più volte messo sulla graticola, grazie ai recenti risultati positivi è arrivato a quattro lunghezze dal secondo posto. Le dirigenze, quindi, considerato l'andamento del campionato, preferiscono temporeggiare prima di prendere la decisione definitiva. 

Una curiosità è legata al Benevento. Da quando il sodalizio giallorosso è in serie B, non ha mai mandato via anzitempo un proprio tecnico. Prima Baroni e poi Bucchi, infatti, hanno chiuso regolarmente la stagione con Inzaghi che, fatti i dovuti scongiuri, sta viaggiando con il vento in poppa.