Vigorito a Ottogol: "One man show"

Le parole del cuore, il sogno Ibra, il ko del Pordenone che certifica i 9 punti di vantaggio

Benevento.  

Mentre il presidente Vigorito raccontava le sue emozioni di una stagione che sembra potergli regalare di nuovo il sogno della serie A, il Pisa batteva il Pordenone e cristallizzava una classifica che certifica il vantaggio di nove punti della strega sulle più immediate inseguitrici. Fa strabuzzare gli occhi quella graduatoria: Benevento 31, Cittadella, Pordenone, Cittadella e Crotone 22, Chievo e Ascoli 21. Poi tutte le altre. 

“One man show”, la serata di Ottogol non poteva tradire le attese. Oreste Vigorito ha catalizzato tutte le attenzioni con le sue parole pronunciate col cuore, con quegli aforismi che sono autentici cammei che rapiscono chi sa ascoltarlo. “Che vita sarebbe senza i sogni?”, lo dice con convinzione quando ammette senza scomporsi che, sì, lui a Ibrahimovic in giallorosso ci aveva pensato davvero. “Anche lui gioca al calcio, mica fa un altro mestiere”. E allora perchè non farci un pensierino? D'altra parte siamo sulla Terra, non su Marte e le cose, anche quelle più incredibili, sono fatte da persone. “Avete mai visto una scritta in cinese? Non si capisce niente, eppure a scriverla è stato un altro uomo”. Filosofia applicata alla vita. Al calcio, in questo caso. Che sport sarebbe senza la possibilità di regalare sogni?

Vigorito non smette mai di farlo, perchè in fondo il calcio è la metafora della vita. Non vuole però dispensare illusioni, perchè, è vero, gli piace sognare, ma anche e soprattutto concretizzare ciò che pensa di fare. Ibra è rimasto dov'era, perchè Inzaghi e Foggia hanno spiegato che difficilmente l'avrebbero convinto a scendere in serie B. “Si sente ancora uno dei giocatori più forti del mondo: è evidente che con questi presupposti sarebbe stato impossibile portarlo qui”, aggiunge il patròn.

“La vita mi piace così com'è, con le cose belle e quelle brutte”. L'aforisma serve a ricordare qualche momento poco lieto vissuto nella sua esperienza beneventana. 14 anni a tutta, iniziata per regalare un'emozione al fratello Ciro e, perchè no, per regalarla a se stesso. 14 anni di sentimenti forti, vissuti sempre con la consapevolezza di poter fare grandi cose. Con l'amore che lo ha sempre circondato: quello della famiglia, delle figlie che in un momento poco felice gli ricordarono le parole di quella famosa canzone di Modugno ripresa poi dai Negramaro: “Meraviglioso”. “Diceva: Guarda intorno a te che doni ti hanno fatto, ti hanno inventato il mare. Tu dici non ho niente, ti sembra niente il sole, la vita, l'amore”. 

Sono le parole del cuore che spiegano perchè Benevento lo abbia per lo più circondato d'amore. Sono le parole di un uomo che sogna “insieme” a tutta la città che si possa rivivere ancora una volta il miracolo di una piccola comunità che approda nel calcio dei grandi. 

“Che cosa sarebbe il calcio senza sentimenti: undici ragazzi che corrono appresso ad un pallone”. Invece è di più. Tanto di più.