Benevento, da Pisa al... Pisa

Si ricomincia. Mini ritiro nella capitale col mercato che impazza

benevento da pisa al pisa
Benevento.  

Da Pisa al... Pisa. Un girone fa, quando tutto ebbe inizio. Una partita di sacrificio con il clou nell'ultimo minuto di recupero. Quel rigore procurato da Del Pinto, in ritardo su Marconi. La battuta dagli undici metri del centravanti pisano, la parata di Lorenzo Montipò, lo 0 a 0 blindato, il primo clean sheet della stagione. Magari un po' sottovalutato. Il minuto più lungo dei due “Lorenzo”, che liberarono la loro tensione con un lungo abbraccio che è diventato un'icona della prima parte del campionato giallorosso. Da allora il Benevento ha fatto mirabilie, s'è preso il campionato di B, lo ha dominato, ha macinato avversari, fatto incetta di record e superato persino quelli di Juventus e Sassuolo. Pippo Inzaghi ha sottolineato con forza che i suoi hanno cancellato il primato stabilito da giocatori del calibro di Buffon, Del Piero, Trezeguet, Chiellini. E' il fiore all'occhiello di una squadra che è cresciuta nell'assetto e nella convinzione di poter battere chiunque. Senza mai montarsi la testa, ma mantenendo intatto il suo spirito, la voglia di vittoria, la determinazione di non lasciare mai un pallone facile all'avversario. Pippo ha costruito così la sua meraviglia. Ed ora è pronto a ricominciare da dove ha interrotto, seza soluzione di continuità. 

Si parte per un mini ritiro al Mancini Park Hotel di Roma. La missione di Inzaghi e Foggia è quella di non spostare nulla di ciò che ha funzionato come un orologio svizzero. Ma i cambiamenti fanno parte della vita e non c'è da fasciarsi la testa se dovesse esserci qualche avvicendamento nell'ambito della squadra. Arriva Moncini, un giocatore di grande prospettiva, che non aspetta altro che la consacrazione della sua fama di bomber. Non ci sarà Luca Antei ed è una defezione che dispiace più di ogni altra cosa, perchè questo ragazzo cresciuto con le stimmate del campione, ha ora il corpo ricoperto solo di cicatrici. Troppe, anche per uno che ha una forza di volontà incredibile. Il 17 si opera a Innsbruck, con la speranza che sia l'inizio di una nuova resurrezione sotto l'aspetto fisico.

E' per questo che Foggia è alla ricerca di un sostituto del difensore romano. Il ruolo è decisamente coperto dalla presenza di Tuia, Caldirola e Volta, oltre che da Gyamfi (richiesto dal Trapani, ma che non si muoverà dal Sannio), ma per un girone di ritorno che si preannuncia come un'altra battaglia è bene non avere alcun deficit.

Del resto il nucleo della squadra di Inzaghi rimarrà quello che ha sbaragliato il campo in questa prima parte della stagione. Non dovrebbero esserci partenze, neanche da parte di chi come Massimo Coda ha il contratto in scadenza il 30 giugno. L'Ispanico, a meno di clamorose (e inattese) offerte da parte di qualche società, rimarrà al suo posto a difendere quello che è già stato conquistato in questa fase ascendente del campionato.

E' evidente che per qualche settimana il mercato terrà ancora banco, ma è auspicabile che si torni a parlare subito di calcio giocato. Inzaghi e i suoi non vedono l'ora.