Benevento, a Cittadella la sfida infinita

Le due squadre si conoscono bene: Inzaghi ha a lungo esercitato suoi contro il 4-3-1-2

benevento a cittadella la sfida infinita
Benevento.  

Cittadella è la Shangri-La della serie B, il luogo immaginario descritto da Hilton nel suo libro “Orizzonte perduto”, dove ogni cosa, anche la più insignificante, diventa meravigliosa. 

Un luogo dove i talenti scartati dalle grandi squadre tornano ad essere tali solo respirando l'aria del paese veneto. Straordinario talent scout Stefano Marchetti, diesse dei veneti, ex meteora giallorossa nei primi anni ottanta, una sorta di “Re Mida” capace di trasformare in “top player” qualsiasi giocatore passi da quelle parti.

E' da anni questo il “segreto-non segreto” della squadra veneta, che rivitalizza giocatori che sembravano ormai lontani dal grande calcio. Leggete i nomi dei componenti del Cittadella, ci vorrà un po' per capire chi siano e da dove vengono. Ma di certo sono tutti giocatori al top nella serie B.

Inzaghi questo lo sa bene e lo sanno i suoi giocatori che hanno ancora negli occhi le immagini di quel maledetto play off dello scorso anno.

E' una storia per nulla dimenticata, anche se il 4 a 1 dell'andata avrebbe dovuto contribuire a fare un passo avanti. Volta l'ha detto senza remore: “Abbiamo ancora il dente avvelenato”. Dal Veneto arrivano le solite schermaglie verbali. Gargiulo, il cui cognome tradisce origini non proprio nordiche, ha detto che dovrà essere il Benevento a temere il Cittadella e non viceversa: “Saranno loro a dover andare in difficoltà, non noi”. Legittima aspirazione, che l'attuale classifica però non conforta: 17 punti di distacco dovranno pur avere un significato.

Il Cittadella di Venturato è l'esaltazione del 4-3-1-2. Un modulo che il tecnico utilizza da anni. Anche il Pisa si è presentato al Vigorito con quell'assetto, ma l'interpretazione è differente. L'uomo tra le linee D'Angelo lo ha impiegato per dare una mano in più al centrocampo. Il Cittadella, invece, il trequartista l'ha sempre avuto e pur avendo rinunciato quest'anno a Schenetti (passato all'Entella), ha rispolverato un talento delle giovanili della Roma, Christian D'Urso, che è andato in crescendo dopo aver giocato poco meno di un tempo a Benevento all'andata. Venturato ha qualche preoccupazione per le condizioni di Diaw e Vita, usciti anzitempo dal Picco di La Spezia, ma in fin dei conti ha anche i giocatori eventualmente per sostituirli.

Pippo Inzaghi ha lavorato tanto coi suoi per fronteggiare il 4-3-1-2: lo ha fatto sin dai tempi dei ritiro trentino, quando gli avversari nelle amichevoli utilizzavano tutti quel modulo. Si sa che il tecnico giallorosso guarda poco agli avversari, ma sa molto bene come giocano e come impiegare al meglio i suoi contro una squadra così.

In realtà c'è poco da inventare:il Benevento ha un suo assetto collaudato e il rientro di Hetemaj è assolutamente importante per ritrovare le geometrie di sempre. Dal punto di vista dell'organico, Inzaghi avrà un tantino la coperta corta dovendo fare a meno, oltre che di Antei, anche di Tuia e Tello, ma anche con queste defezioni, le alternative non gli mancano. Fermo restando che Foggia sta provando ad accorciare i tempi per l'arrivo di un nuovo difensore centrale. A questo punto assolutamente improrogabile.