Maggio: "Era destino dover festeggiare in casa nostra"

Scintille con Tutino: "Bisogna imparare l'educazione, altrimenti non si va da nessuna parte".

maggio era destino dover festeggiare in casa nostra
Benevento.  

Christian Maggio ha dato vita ad un duello aspro con l'altro ex napoletano Tutino. Scintille viste anche in Tv, Superbike non leha mandate a dire all'enfant prodige dell'Empoli: “Sì qualche scintilla c'è stata, ma sono cose che caputano in una partita. La verità è che ho 38 anni, quando ne avevo 20 non discutevo con i miei avversari, ascoltavo in silenzio tutto quello che mi dicevano. Lui veniva spesso anche agli allenamenti del Napoli: gli ho fatto capire che per crescere deve cambiare atteggiamento, bisogna imparare l'educazione altrimenti non si va da nessuna parte. Io ho imparato tanto dai giocatori più anziani”. Una tirata d'orecchie cercata quella di Tutino.

In campo Maggio non ha badato a quello che accadeva sugli altri campi: “Sapevamo che lo Spezia vinceva, ma pensavamo solo a noi e a portare a casa la vittoria. Siamo ugualmente felici, anche se avremmo potuto portare a casa qualche punto in più. L'Empoli in fondo aveva avuto due giorni in più di riposo. A Cremona e Empoli sono state due partite diverse. L'Empoli gioca molto di più e forse in alcuni casi i ritmi non sono stati il massimo, ma non dobbiamo farci del male. Siamo alla seconda partita dopo la sosta, non possiamo pretendere di essere al top della condizione”.

Nello spogliatoio alla fine non si è festeggiato: “Si respirava un po' di rabbia e un po' di delusione, ci dispiace non essere arrivati all'obiettivo questa sera, ma era una partita complicata. Un po' di delusione c'è, ma fa parte del gioco. Ai tifosi dico che comunque è stato bello anche questa settimana, ci hanno fatto sentire il loro calore da vicino. Gli dico che forse era destino dover festeggire in casa nostra”.