Remy si presenta: "Ciao Benevento, forza strega". LE FOTO

Il nuovo acquisto del Benevento è arrivato nel pomeriggio allo stadio

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Benevento.  

“Bienvenu monsieur Remy”. Il Benevento va a lezione di francese per accogliere il primo acquisto della nuova stagione in serie A. Loic Remy ha respirato l'aria di Napoli prima di arrivare alle falde della Dormiente. Martedì una serata al Ristorante con il presidente Vigorito, il diesse Foggia e Pippo Inzaghi. Questo pomeriggio il suo arrivo in città. Un minivan con i vetri oscurati tipo “missione impossibile”, la piccola troupe che scende per prendere visione delle strutture calcistiche sannite. 

Loic Remi mette prima piede all'Antistadio dove la sua nuova squadra è riunita per l'allenamento “pre-Crotone”. Ad accoglierlo c'è il diesse Pasquale Foggia, l'amministratore Ferdinando Renzulli, l'addetto stampa Iris Travaglione e il segretario Antonino Trotta. Ma il desiderio è quello di conoscere i nuovi compagni: li raggiunge al centro del campo e lì Pippo Inzaghi fa le presentazioni. Un po' di inglese, molto francese, un pizzico di italiano. Fa sfoggio da interprete il dottor Salvatori, ci prova Loic, fa intendere di voler imparare in fretta la nostra lingua (così come fece il suo connazionale Bacary Sagna): “Ciao Benevento, forza Strega”. Quattro parole che ha mandato a memoria, che non fa fatica a ripetere per le telecamere. Il saluto alla città, l'incitamento ai compagni. 

Dall'Antistadio si muove alla volta del Vigorito: lo guarda con ammirazione, quei sediolini gialli e rossi fanno sempre una bella figura. Sembra esserci un segno di ammirazione nel suo sguardo. Lo lascia con un pizzico di nostalgia, va negli spogliatoi e ammira la disposizione niente affatto casuale dei posti e delle maglie. Gli chiedono quale sia il suo numero preferito? A Lille aveva il 9, qua potrebbe essere lo stesso, considerato che Massimo Coda lo ha lasciato ormai libero. 

Inizia una nuova avventura per l'attaccante originario della Martinica: a Lille già lo rimpiangono e non si spiegano perchè non abbia accettato di chiudere la carriera con loro. Foggia ha lavorato di cesello ed è riuscito in un'impresa da “missione impossibile”. Che il minivan che ha condotto il francese all'Antistadio non sia del direttore sportivo giallorosso...?