Benevento come il Liverpool: dopo i festeggiamenti il ko

Una serata da cancellare, ma per certi versi prevedibile. Ora c'è tempo per riposarsi

benevento come il liverpool dopo i festeggiamenti il ko
Benevento.  

Bhe', poteva capitare. E dopo un lunedì di baldoria, un martedì di riposo in clima festeggiamenti, due mezze giornate di allenamento e un lungo viaggio in pullman poteva anche essere preventivabile una sconfitta. Magari non nella misura in cui è maturata, ma tant'è. Non crediamo sia stata una questione di motivazioni, perchè in questo Inzaghi è un maestro. Ma una cosa è parlarne, un'altra è metterle in pratica. E se proprio si volevano confrontare le motivazioni di chi era in campo, non poteva esserci confronto, visto che i pitagorici sono in corsa per il secondo posto che vale la serie A diretta. Per ultimo, ma non certo perchè sia una motivazione meno valida, con tutto il rispetto per chi è sceso in campo allo Scida sotto i 30 gradi calabresi a martoriare muscoli ormai allo stremo, non è sembrato proprio uno scherzo giocare senza Caldirola (e Barba) in difesa, senza Hetemaj (è entrato nella ripresa, ma è uscito Schiattarella) e Viola a centrocampo, senza Sau (e anche Coda) in attacco. Nel complesso c'è da dire che il Benevento non sia quasi mai sceso in campo, né sotto l'aspetto fisico, né sotto quello mentale. Troppo facile l'impresa dei pitagorici che si sono trovati di fronte la brutta copia del Benevento, non certo quello che ha stravinto il campionato.

Sarebbe persino ingeneroso stasera valutare la prova dei singoli, troppo condizionata dai fattori a cui abbiamo accennato prima. Fa quasi sorridere che alla vigilia Inzaghi abbia sottolineato di voler seguire le orme del Liverpool, senza immaginare che i “reds” avrebbero perso la loro seconda partita stagionale sul campo del Manchester City per 4 a 0. Si può dire che i giallorossi abbiano ancora fatto come il Liverpool... E' segno che dopo aver centrato l'obiettivo, un minimo di deconcentrazione sia umano. Così come una stanchezza fisica e mentale.

A proposito di record, non tutti sono svaniti: il più importante è sempre quello dell'Ascoli 77-78. La quota 61 dei marchigiani ottenuta con i due punti a vittoria, ne vale oggi 87: il Benevento è a 76 e dunque deve ottenerne almeno 11 dei 18 disponibili per pareggiare i conti. Sarebbe un grande record, pari a quello di cogliere la serie A con sette giornate di anticipo.

Ora nessun dramma, come ha sottolineato alla fine Ghigo Gori, la bandiera della squadra giallorossa: “Lo spogliatoio sembrava un mortorio, dopo la grande festa di lunedì. Ma quello che abbiamo fatto rimane”. E poi: “Ci dispiace soprattutto per i tifosi che so quanto ci tenevano che battessimo il Crotone. Pazienza”.

Già, pazienza. Non è accaduto nulla, è solo un passaggio a vuoto che non lascerà tracce. E Inzaghi sarà il primo a stimolare i suoi uomini a cancellare subito questa serata in riva allo Jonio. La prossima partita si gioca tra una settimana, c'è tutto il tempo per recuperare un po' di forze fisiche e mentali.