Il Benevento deve tornare ad essere se stesso

C'è nel mirino il record dell'Ascoli del 77-78: bisogna fare almeno 11 dei 18 punti in palio

il benevento deve tornare ad essere se stesso
Benevento.  

Il Benevento ha bisogno di recuperare forze fisiche e mentali. Una sola delle due cose non basterebbe: la mente non può fare a meno del fisico, così come quest'ultimo non avrebbe possibilità senza che si attivi il cervello. Tre giorni e mezzo di allenamenti, senza l'incubo di un nuovo viaggio (in treno, in aereo, in pullman, fa lo stesso...), dovrebbero bastare per rimettersi in sesto. Inzaghi ci tiene tantissimo, non ha mollato la sua idea dei record, anche se l'asticella, ora che il traguardo più importante è stato raggiunto, si è addirittura alzata. Sembra un paradosso, ma non è così. Non è facile ritrovare la concentrazione necessaria per raggiungere obiettivi che di concreto, in fondo, hanno molto poco. Ma per confutare questa affermazione ci ha pensato proprio Pippo Inzaghi, con una frase che la dice lunga sulla sua mentalità vincente: “I ragazzi devono capire ora la differenza che passa tra vincere un campionato e entrare nella storia”. 

Si gioca dunque per entrare nella storia, ancor più di quanto non sia già stato fatto. E la storia è distante almeno 11 punti, tanti quanti ne mancano per toccare quota 87 ed eguagliare il record che ancora resiste dell'Ascoli 77-78. Se un record dura 42 anni vuol dire che è di quelli importanti, di quelli destinati a restare senz'altro nella storia. Di punti disponibili ce ne sono 18, dunque il margine è ancora abbastanza ampio. Riempiloghiamo le partite che la strega deve ancora giocare: venerdì 10 c'è il Venezia al Vigorito, lunedì 13 si viaggia alla volta di Trapani, venerdì 17 il Benevento riceve il Livorno, venerdì 24 si è di scena allo Stirpe di Frosinone, il 28 c'è il Chievo al Vigorito, si chiude il 1 agosto sul campo dell'Ascoli.

Per questa sfida col Venezia di venerdì c'è anche qualcos'altro che dovrà scattare nella mente dei giallorossi: la voglia di cancellare subito la sconfitta di Crotone. Abbiamo preso come paragone il Liverpool di Klopp, che proprio un giorno prima del Benevento aveva subito la sua seconda sconfitta stagionale sul campo del Manchester City (4-0). Della serie: i festeggiamenti distolgono chiunque dalla routine, anche una corazzata come i “reds”. Ma poi si torna ad essere se stessi. Il Liverpool è tornato già in campo domenica, all'Anfield Road contro l'Aston Villa che lotta per non retrocedere: 2 a 0 netto (gol di Manè e Jones), giusto per riannodare il filo con la vittoria. Ah, a proposito: il Manchester City ha perso a Soutampton (1-0).

Dunque è un ritorno alla normalità che chiede Inzaghi ai suoi: battere la sua ex squadra significherebbe rimettersi subito in carreggiata perla conquista di quei record che mancano. A volte i traguardi più eterei, sono anche quelli più grustosi.