La seconda volta della Strega

Il Benevento si accinge a partecipare per la seconda volta al campionato di serie A

la seconda volta della strega
Benevento.  

“Il successo non consiste nel non commettere errori, ma nel non ripeterli una seconda volta”. Prendiamo in prestito un aforisma di George Bernard Shaw per inaugurare la stagione della strega.

Una vita trascorsa tra C e D (e qualche volta anche più giù…), poi la vecchina con la scopa è stata colpita da improvviso benessere: negli ultimi cinque anni una promozione in B, due in A. Roba che i nostri avi, se potessero tornare su questa terra, crederebbero ad uno scherzo.

E’ dunque l’alba della seconda stagione nella massima serie, dopo quella storica nel 2017-18. Suggestiva come può esserlo solo una “prima volta”, tormentata oltre ogni dire per quei risultati che non arrivavano mai (14 sconfitte iniziali consecutive). Da matricola, la strega fece un campionato costellato di record negativi, solo in parte addolcito da qualche vittoria (quella di San Siro su tutte) che certificò nel girone di ritorno un cambio di passo significativo, che non bastò però per evitare quella retrocessione ormai scritta.

Una curiosità: alla sua seconda avventura in serie A, il Benevento troverà praticamente lo stesso schieramento di squadre del 2017-18. L’unica novità rispetto ad allora è rappresentata dal Parma e dalla squadra che uscirà vincente dai play off della B (che non sarà una novità assoluta, ma solo in serie A).

Quasi che il destino conceda alla strega la possibilità di una nemesi nei confronti di chi in quella stagione ne ebbe ragione con troppa facilità.

LE DIFFERENZE. E’ davvero troppo facile evidenziare le differenze tra quella prima avventura nella massima serie e questa. Basterebbe ricordare come ci si è arrivati: quella volta con un cammino travolgente ed emozionante nelle ultime partite della stagione, play off compresi, questa volta con un campionato fantastico che ha sbaragliato il campo da ogni avversario ed ha permesso di fare collezione di record. Quasi a voler già pareggiare i conti con i primati negativi accumulati in quel campionato di serie A. Le differenze sono sotto gli occhi di tutti: questa volta c’è la consapevolezza che era mancata tre anni fa, uno zoccolo duro da cui ripartire e idee chiare per accorciare il “gap” con le altre concorrenti della massima divisione. Ecco, il primo pensiero è proprio quello di avere la possibilità di giocarsela con tutti. Quante volte quella squadra che tre anni fa sfidava gli squadroni della A parve inadeguata, quasi un’estranea in un campionato sconosciuto e fuori dalla sua portata. Quando il presidente, con coraggio e tanta passione, a gennaio rivoltò la strega come un guanto, fece un’operazione estrema, riuscita nella sua essenza, ma senza risultati nella concretezza.

COSTRUZIONE. Bisognerà mettere insieme un puzzle. Ci sono le regole della serie A da seguire: 25 over, 17 liberi da condizionamenti, 4 provenienti da un vivaio italiano, altri 4 dal vivaio del club. Questa ultima voce è praticamente muta: il Benevento semplicemente non ne ha di giocatori “over” cresciuti nel suo vivaio (per dirla con un esempio: Christian Buonaiuto, Alessandro Bruno, Nello Cutolo), quelli che provengono dalla sua “cantera” sono tutti millennial, quindi da annoverare nella lista degli under. Il comparto dei 4 giocatori “over” provenienti dal vivaio rimarrà vuoto e la “lista” si ridurrà a 21 elementi. Su questi bisognerà giostrare, preparandosi a qualche “divorzio” doloroso per far posto a quei 5-6 elementi che dovranno rinforzare l’attuale organico. Pasquale Foggia ha detto che la società ha le idee chiare: il tempo non manca, anche se dal 17 Inzaghi vorrebbe avere già una parvenza di nuovo organico nel ritiro austriaco. Il mercato aprirà a settembre, ma a quel punto i giochi saranno quasi tutti già fatti: il 19 si comincia a duellare, inizia la nuova serie A.