Cilento tra passato e futuro: "Ecco perché siamo vincenti"

Il team manager ha vissuto da protagonista le ultime tre promozioni del Benevento Calcio

cilento tra passato e futuro ecco perche siamo vincenti
Benevento.  

Da nove anni Alessandro Cilento rappresenta un elemento molto importante nel mondo organizzativo del Benevento Calcio. Punto di riferimento di tecnici e calciatori, il team manager del sodalizio giallorosso si gode la sua terza promozione, anche se il lavoro non finisce mai con la messa a punto di tutto l'apparato logistico legato al prossimo ritiro austriaco. Una stagione esaltante che Cilento ha seguito in prima persona e da protagonista:

“Nessuno pensava a un epilogo del genere. Siamo partiti con il piede giusto grazie all'arrivo di Pippo Inzaghi. Lavorare con lui è un qualcosa di prestigioso. Inizialmente ero preoccupato, non sapevo se potevamo soddisfare le sue esigenze. Devo dire che sin da subito abbiamo camminato sullo stesso binario e proprio in quel momento ho capito che eravamo pronti a compiere il salto. Ho visto una grande partecipazione da parte di tutti i calciatori che si sono messi al servizio del tecnico e della società. Inzaghi ha trasmesso la mentalità vincente, molto bravo è stato anche Foggia che ha seguito ciò che voleva la proprietà. A loro faccio i miei complimenti perché hanno segnato la strada giusta da percorrere. Ricordo la prima sconfitta a Pescara, ci guardavamo straniti per la prestazione. Nel viaggio di ritorno tutti erano desiderosi di riscatto e da quel giorno sono arrivate solo risposte positive. A novembre già sentivo che stava per arrivare qualcosa di speciale”.

SOCIETA' - “E' un valore aggiunto. Sul territorio nazionale non puoi trovare di meglio perché ti permette di lavorare nelle migliori condizioni possibili. Foggia è un altro elemento importante: è una persona che vive di calcio dalla mattina alla sera, ha portato la freschezza e la competenza giusta per fare bene”.

STAFF - “Siamo una macchina organizzativa giovane che con il tempo si è ampliata. Abbiamo Nicola Santillo, così come Varrella che è addetto ai droni e Cinelli alla biglietteria. C'è un social manager, come Stefano Ferrara, che segue costantemente la squadra. Siamo pronti a tutto per il Benevento. E' chiaro che i calciatori vanno in campo, così come il tecnico e il suo staff che è composto da grandi professionisti, ma è anche grazie a chi lavora dietro le quinte che si è permesso di arrivare a determinati risultati. Voglio menzionare anche lo staff medico che con l'avvento di Salvatori ha compiuto passi da giganti. Con lui ci sono  Fuiano e De Cicco che forniscono un importante contributo. Fondamentale anche l'apporto degli addetti al magazzino De Matteo e i fratelli Addazio, così come Romano che opera in lavanderia. Lavoriamo ventiquattro ore su ventiquattro, ma non per fare gli stakanovisti: è un qualcosa di indispensabile quando si è dietro a un club professionistico. Faccio un plauso particolare ai miei collaboratori, persone che ricevono poche pacche sulle spalle ma che sono indispensabili. La mia più grande vittoria è questa”.

TEAM MANAGER - “I primi anni sono stati turbolenti sia con la piazza che con i gruppi di lavoro. Ci stavamo formando, per poi arrivare a quella vittoria incredibile del 2016 conquistata da una squadra di uomini veri. Poi il successo nei play off con Baroni, ricordo che il mister ci disse che c'erano tutti i presupposti per andare in serie A già nella trasferta di Ascoli. L'anno successivo non facemmo un campionato all'altezza della nostra proprietà, non conoscevamo la categoria. Quest'anno ciò che mi ha impressionato è che le avversarie avevano paura di affrontarci, lo si notava soprattutto fuori casa. E' stata la vittoria di tutti. Il presidente ha sempre detto la parola "insieme", forse in passato non tutti l'hanno ascoltata. Questa volta ho visto grande unione. Mi auguro che sia lo stesso anche l'anno prossimo”.

NUOVI ARRIVI - “Benevento è una piazza ambita da tutti. Non era scontato fare arrivare calciatori così forti nel corso degli anni. Chi veste la maglia giallorossa ha fame di Benevento, questo è un aspetto molto positivo”. 

PROMOZIONI - Ciò che accomuna i tre gruppi della promozione è il fatto che sono stati tutti compisti da grandi uomini, in più quest'anno abbiamo avuto il valore aggiunto del capitano. Maggio forse non è di molte parole, ma è sempre presente e ci dà una grande mano. Ci sono calciatori di grande carattere. Il mio tormento è Schiattarella che mi contatta quotidianamente per conoscere tutti i dettagli, compresi quelli del ritiro. Un anello di congiunzione dei tre successi è stato senza dubbio Gori. Con Ghigo siamo cresciuti insieme, è un ragazzo d'oro che ti fa sorridere anche nei momenti più bui. Ormai è un beneventano come noi”. 

SERIE A - “Quest'anno ci divertiremo. Lo vedo negli occhi del mister e del direttore che hanno una fame incredibile. Possiamo solo seguirli, non ci sono possibilità di sbandamento”. 

FRATELLI VIGORITO - Ciro Vigorito mi ha insegnato che bisogna provare a raggiungere i propri obiettivi anche quando pensi di non farcela più. Ho avuto modo di vedere da vicino il grande rapporto tra due fratelli che si volevano bene non solo per sangue: si completavano a vicenda e questo è un aspetto che va al di là della parentela. Loro ci hanno indicato questa strada. Da Ciro e Oreste abbiamo solo imparato. Sono due splendide persone, non perché sono i nostri datori di lavoro, ma perché ci hanno fornito grandi insegnamenti di vita”. 

RITIRO - “Il presidente mi chiedeva da anni di andare in Austria, questa volta non ce lo siamo fatti sfuggire. E' il posto che fa per noi, sono certo che lavoreremo al meglio e che si getteranno delle basi molto importanti per il campionato e non solo”.