Lazio-Benevento, quante storie

Pur non essendo una "classica" c'è già tanto da raccontare

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Benevento.  

Qualunque partita si può infarcire di storie, anche le più sorprendenti. Lazio-Benevento non è una classica, ci mancherebbe, ma ne può già raccontare di interessanti. Sapevate che nei precedenti con le squadre di A solo Roma e Inter hanno segnato più gol dei biancocelesti al Benevento? Per loro 12 centri, 11 nelle due sfide del campionato 2017/18 a causa del 5-1 dell'andata al Vigorito e del 6 a 2 all'Olimpico al ritorno. L'uno a uno dell'andata di quest'anno rompe un po' l'egemonia degli “aquilotti” nei confronti della strega. Di questi 12 gol, inutile dire che 4 li ha messi a segno Ciro Immobile, la “scarpa d'oro” europea della passata stagione. E qui si inserisce la storia del centravanti di Torre Annunziata, che è arrivato alla soglia dei 150 gol in serie A, ma si è bloccato inesorabilmente a quota 149. Sono due mesi che non gli riesce di segnare, contro il Verona ha colpito un legno e niente più. Il Benevento deve preoccuparsi per la legge dei grandi numeri, ma spera ardentemente che Ciro si sblocchi dalla... prossima partita. 

Altra storia, altro protagonista. Pasquale Schiattarella di gol non ne ha mai segnati tanti, il suo è soprattutto un gioco di geometrie a centrocampo. Neanche l'anno scorso, quando il Benevento segnava gol a grappoli gli era riuscito di far centro. L'ha fatto nella gara d'andata, bucando la rete di Pepe Reina e firmando il pareggio per 1 a 1 tra Benevento e Lazio. Un gol, il suo unico in giallorosso, solo in parte, rovinato dall'espulsione finale per un fallo su Correa.

A proposito di Pepe Reina va detto che, intervistato dai siti laziali, ha raccontato che l'attaccante che in carriera gli ha dato più grattacapi è stato Drogba, ricordando i derby tra Liverpool e Chelsea. Chissà se di proposito non ha menzionato Pippo Inzaghi, perchè quei due gol nella finale di Champions del 2007 non li ha dimenticati nessuno. E forse sarà felice di rincontrare SuperPippo solo in panchina e non sul campo di gioco.

Storie di ex. Una è saltata via come un tappo di champagne. Tuia questa partita l'aspettava da tempo, lui che nel settore giovanile della Lazio veniva detto il “nuovo Nesta”. Gli mancherà, anche se all'andata Immobile lo aveva uccellato segnando il primo gol della contesa. Ma di ex nelle file sannite c'è anche il dottor Salvatori, che negli anni tra il 2004 e il 2006 è stato medico sociale nel settore giovanile della Lazio (poi passò alla Nazionale di calcio a 5).

Ma un ex c'è anche nelle file dei biancazzurri. Danilo Cataldi che vestì la maglia giallorossa nel campionato di serie A del 2017-18 e il cui unico gol lo mise a segno, neanche a dirlo, all'Olimpico contro la Lazio. Una gran bella punizione, senza esultanza e con tanto di scuse alla sua ex curva.

Ah, poi c'è la sfida di Pippo e Mone, tra i due fratelli Inzaghi che siedono da avversari sulle panchine di Benevento e Lazio. Ma quella, diciamolo senza tema di smentita, è proprio un'altra storia...

Nella foto Danilo Cataldi con la maglia giallorossa il giorno di Lazio-Beneveto del 2018