La Juventus secondo Massimo Brambilla. Quella Next Gen, ovviamente. Il tecnico della scorsa stagione ha riportato tra i giovani bianconeri la mentalità della serie C, diversamente da quello che aveva fatto Montero. “Questi successi sono frutto dell'atteggiamento quotidiano dei ragazzi”, dice il tecnico che ha condotto la “giovin Signora” a inanellare ben 9 risultati utili di fila, con 7 vittorie e due pareggi. “Nel momento in cui hanno capito come si gioca questo campionato, che cosa serve per ottenere risultati positivi, le partite ce le siamo giocate con tutte le avversarie”, ammicca il signor Brambilla. Che glissa sull'argomento play off, sottolineando la missione di questa squadra: “Per una squadra giovane come la nostra il primo obiettivo è sempre quello della crescita, individuale e collettiva”.
Fa niente che poi di quei ragazzi nessuno avrà un futuro nella compagine dei "grandi" tanto da suscitare polemiche sui reali obiettivi delle “seconde squadre”. Quelli della Juventus sono diventati una specie di “bancomat” per le casse della società, l'anno scorso hanno incassato quasi 80 milioni dalle varie cessioni. Ma di giovani in prima squadra non se ne vedono più (ora che è andato via anche Fagioli).
Brambilla sottolinea che l'ultimo arrivato Pietrelli, dalla Feralpisalò, è un ragazzo di prospettiva: domenica a Picerno ha segnato un gran gol. Ma alla fine il tecnico si coccola il capitano 36enne Simone Guerra, capocanniniere della Next Gen con 7 reti, uno transitato anche sotto la Dormiente (2014): “ Ho finito le parole – dice - per elogiare Simone. L'anno scorso ha giocato un campionato straordinario, quest'anno lo posso giudicare da quando sono tornato sulla panchina della Next Gen e posso dire che si sta confermando sugli stessi livelli della scorsa stagione. Oltre a fare gol, aiuta la squadra perchè corre tantissimo e ha i modi giusti per parlare con tutti questi ragazzi così giovani dandogli tanti consigli ogni giorno”. Il “grillo parlante” della giovane nidiata bianconera.