Benevento-Sorrento, Pazienza: "Dobbiamo pareggiare l'agonismo"

Le parole del tecnico giallorosso in vista del derby con i costieri

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Benevento.  

È la vigilia del match tra Benevento e Sorrento. In conferenza stampa, Michele Pazienza ha presentato il derby del Vigorito, in programma domani alle 17:30. 

Mister siete reduci dal ritiro di Roma. Su cosa ha puntato maggiormente in quei giorni e qual è la condizione della squadra?

"Abbiamo sfruttato quei giorni dove siamo stati più tempo insieme. Abbiamo trascorso maggiormente insieme sul campo e negli spazi dell'albergo. Il lavoro l'ho puntato sull'aspetto mentale e anche su quelli tecnico-tattici, nelle gare passate c'è stato qualcosa di buono ma non mancano cose su cui migliorare e anche abbastanza in fretta. Perché il ritiro si è chiuso in anticipo? La società ha fatto un'analisi per il bene della squadra. La proprietà ha massima disponibilità nell'ascoltare il pensiero altrui. Il presidente ha deciso che l'allontanarsi poteva dare la possibilità di elaborare con maggiore serenità la situazione che stiamo vivendo, poi ha stabilito che quei giorni erano più che sufficienti in tal senso. Tutto ciò che si decide è sempre per il bene del Benevento". 

Emerge una sorta di blocco mentale, come ha agito in tal senso?

"Faccio una premessa: provo a fare l'allenatore e non lo psicologo, anche se il tecnico deve esserlo da questo punto di vista. Cerco di andare sul mio vissuto, quando ero dall'altra parte e di cosa in questi momenti ci fosse bisogno. Stiamo vivendo una flessione, questo lo dicono i numeri che nel calcio contano molto. Dal punto di vista della mentalità, adesso devo chiedere maggiore leggerezza alla squadra, ma non è semplice da raggiungere. Domani dovranno presentarsi in campo e fare una partita di altissima intensità che è una caratteristica che loro hanno. Come già ho detto, ho trovato una squadra ben allenata e con grandi capacità. Ogni calciatore deve mettere in campo le proprie caratteristiche. Nei giorni scorsi c'è stato modo di effettuare dei dialoghi con ognuno di loro, da questo punto di vista ho chiesto di tornare a ciò che a ognuno di loro ha portato a indossare la maglia del Benevento. Sto chiedendo di metterci questo. A loro riconosco dei valori tecnici, anche superiori a qualche altra squadra, ma prima devono metterci quel qualcosa in più che la categoria ci impone". 

Come si basa nella scelta degli uomini per la partita?

"Le scelte che faccio sono orientate alle sensazioni avvertite dal lavoro settimanale. Nella mia testa c'è l'intenzione di dare continuità a un blocco di calciatori, affinché possano migliorare i sincronismi di squadra. Le valutazioni vanno fatte di volta in volta perché bisogna dare la possibilità a chi lavora bene di giocarsi il posto dall'inizio, alcune volte le scelte si fanno anche in base a come si subentra nella volta precedente. Sono tutti aspetti che danno al singolo calciatore quella voglia di allenarsi per bene nel corso della settimana. Per domani ho ancora dei dubbi da sciogliere nell'allenamento di oggi, ma per almeno otto-undicesimi le idee sono abbastanza chiare". 

Come avete lavorato sulla fase offensiva?

"Spesso si attribuisce il fatto di non riuscire a fare gol al reparto offensivo, ma questo pensiero è sbagliato perché si gioca in undici. Nella mia idea non c'è il fatto che il gol debba essere realizzato dagli attaccanti, le partite si vincono anche con altre situazioni come i calci piazzati o gli inserimenti delle mezzali. Lo stesso discorso vale quando si prende gol". 

"A un mio calciatore ho chiesto se fosse convinto di vincere il campionato. A me piace molto dialogare per capire il punto di vista che c'è dall'altra parte. Mi aspettavo una frase di circostanza, invece da quella conversazione ne sono uscito arricchito e con un pensiero diverso. Mi ha risposto che in questo momento bisogna ragionare partita dopo partita e credo che abbia ragione". 

Può spiegarci alcune scelte fatte nelle scorse partite? 

"Con il Messina ho provato a mettere due attaccanti di movimento che per il loro modo di giocare non danno grande riferimento alla difesa avversaria, con Simonetti che doveva andare a riempire gli spazi. Questo ci ha dato pochissimi vantaggi. Era una cosa che avevo nella testa, ma avevo bisogno delle risposte sul campo. Simonetti sulla trequarti non poteva sentirsi a disagio perché in passato lo ha fatto. Ne abbiamo parlato e ovviamente doveva farlo con le sue caratteristiche. Quella di Pinato nasce anche dalla condizione fisica precaria dei terzini, anche se in quel ruolo è già stato adoperato". 

Qual è la situazione dei singoli? 

"Oltre all'infortunio di Nardi, c'è da valutare ancora Pinato che ha avuto un risentimento all'adduttore. Per il resto, dovrebbero esserci tutti, ma aspettiamo la seduta di oggi prima di avere un quadro certo". 

Che Sorrento si aspetta?

"Ci sarà una squadra organizzata che ha messo in difficoltà il Cerignola. Il Sorrento non ha grandissima struttura, ma ha dei calciatori con gamba. Domani bisognerà mettere la stessa intensità che ci hanno messo loro quando hanno affronta il Trapani, il Cerignola o altri. Andando a pareggiare l'aspetto caratteriale, credo che possiamo ottenere il risultato che tutti ci aspettiamo". 

Parlando con i calciatori ha individuato degli elementi su cui poter fare affidamento? 

"Ho trovato due o tre elementi su cui poter fare affidamento dal punto di vista del carisma, ma sono troppo pochi in un gruppo di ventotto ragazzi. Io e loro dobbiamo toccare le corde giuste per trovare la serenità che ci permetta di venire fuori da una situazione complicata". 

"Se la squadra ha imparato a sporcarsi? Ancora non ci riesco, ma devo trasmettere ai ragazzi che per fare bene in questa categoria bisogna calarsi maggiormente nella Serie C. Ancora non ci riesco, ma ci ragiono sempre per farglielo capire". 

Quanto pesa l'assenza di un attaccante d'area e l'assenza di un leader difensivo?

"Che la squadra non abbia grosse qualità realizzative di testa, anche su azione, è un dato di fatto che può essere uno svantaggio, ma non mi deve rubare più di tante attenzioni per il semplice fatto che ho il dovere di lavorare sulle caratteristiche che ho a disposizione, non sul peso che ha l'assenza del calciatore per quelle caratteristiche. Io devo sfruttare al meglio la qualità della squadra. Per quanto riguarda il leader difensivo, Berra è riconosciuto tale dai compagni attraverso il suo modo di imporsi in campo. Insieme a lui ci sono anche i vari Capellini e Tosca che hanno fatto delle buonissime prestazioni. C'è anche da dire che abbiamo subito di meno rispetto alle precedenti partite".