I giallorossi agli ordini di Auteri continuano ad allenarsi senza sosta all'Antistadio Imbriani. Dalla sera del 4 maggio, quella della rovinosa sconfitta contro la Juventus Next Gen nel turno preliminare dei play off, sono trascorsi già 12 giorni e play off e play out volgono quasi al termine.
Play out, le ansie di Triestina, Spal e Foggia
Domani si inizia con le gare di ritorno dei play out. Ci sono squadre blasonate, a cui il destino ha riservato qualcosa di peggio del Benevento, a cominciare dalla Triestina che gioca il ritorno col Caldiero Terme dopo lo 0 a 0 dell'andata, per andare alla Spal, che deve almeno pareggiare il conto col Milan Futuro (0-1) per evitare una rovinosa caduta in serie D, fino alla sfida del girone meridionale tra Foggia e Messina, che si ritrovano allo Zacchieria dopo che l'andata allo Scoglio è finita sul nulla di fatto (0-0). Nel calderone delle pericolanti ci sono anche Pro Vercelli, 7 scudetti negli anni trenta, e Lucchese, devastata da una crisi economica senza fine.
Il futuro del Benevento: ricostruzione in vista
A Benevento si guarda a questa post season con occhio ormai annoiato: l'unica curiosità è quella di conoscere il nuovo organico della serie C che andrà a cominciare a settembre.
L'interesse di chi non riesce a fare finta di nulla è tutto rivolto al futuro della squadra giallorossa, che non può passare che dalla ricostruzione di una squadra che nelle intenzione dovrebbe essere quasi del tutto “smantellata”. Operazione non certo semplice perchè la voglia di andar via di tanti non va di pari passo con la possibilità di trovare in fretta una nuova destinazione.
Una cosa sembra certa: non ci sono giocatori incedibili ed anzi sembra difficile che la società abbia voglia di riproporre la riconferma a qualcuno dei protagonisti della stagione appena andata in archivio.
Serve una squadra con le peculiarità di questa serie C
Quello che preoccupa non è tanto la ricostruzione, quanto la separazione dai tanti che hanno ancora il contratto in essere. A volte ricostruire da zero è quanto di più auspicabile prima di una nuova stagione: bisogna mettere insieme una squadra di C, con tutte le peculiarità che servono ad una squadra di questa categoria. Il primo pensiero va proprio alle carenze mostrate quest'anno: la fisicità e l'agonismo, la possibilità di avere un “piano B” quando non si riesce a venire a capo di una partita coi metodi più tradizionali del gioco del calcio. Uno dei difetti più grandi della scorsa stagione è stato proprio quello di non sapersi adattare ad una partita “sporca”, essere aggressivi sulle “seconde palle” e saper rendere giocabili anche i palloni più complicati.
Se si riparte da zero, sarà bene tenerne conto.
