Quando un'alternativa è anch'esso un pezzo pregiato. E' il caso di Matteo Della Morte, l'ultimo arrivato in casa Benevento, che arriva con l'etichetta di “vice-Lamesta”, ma che è un autentico colpo da novanta per una formazione di serie C. Della Morte, figlio d'arte (il papà Ivano ha giocato tra le altre squadre con Torino, Lazio, Alessandria, Lecce, Chievo, Genoa), è nato a Ciriè in provincia di Torino il 13 ottobre 99, ed è cresciuto nelle file della Juventus, prima di passare alla Pro Vercelli, nelle cui fila, anche giovanili, ha militato dal 2017-18 fino al 2023. Anno cruciale quest'ultimo con un girone d'andata “monstre”, in cui mette a referto 23 presenze e 9 gol. Una performance che gli vale la chiamata del Vicenza, che investe su di lui in maniera convinta. Col “Lane” gioca due stagioni e mezza, le ultime due culminate negli amari play off (23-24 finale con la Carrarese, 24-25 semifinale con la Ternana). Complessivamente a Vicenza gioca 97 partite tra stagione regolare e play off, mettendo a segno 13 gol.
Trequartista mancino, esterno o seconda punta
L'attitudine di Matteo è quella di puntare l'avversario partendo da sinistra, saltarlo e andare in gol. Riguardo al ruolo lo si può catalogare in tanti modi: trequartista, esterno offensivo, seconda punta, il suo obiettivo resta quello di dare qualità agli attacchi della propria squadra.
Quale formula per il Benevento?
Della Morte arriva in giallorosso in prestito con diritto di riscatto. Un riscatto che si trasforma in “obbligo” nel caso di promozione in serie B e al raggiungimento di un determinato minutaggio (il 70 per cento). L'attaccante torinese è atteso già stasera in città. Presumibile che domani sarà impegnato già nelle rituali visite mediche.
