Quando di Andrea Ceresoli si legge che il suo ruolo è quello di centrale difensivo, bisogna avere la mente aperta a tante altre definizioni. Fisico brevilineo, il ragazzo di Treviglio, in difesa può adattarsi dappertutto. Racconta di aver fatto il braccetto di sinistra in una difesa a tre, il terzino di una retroguardia a quattro e anche il “quinto” in un reparto a cinque. Giusto per testare la sua duttilità, Gaetano Auteri lo ha schierato all'esordio contro l'Equipe Campania, da quarto di centrocampo a sinistra, nel suo 3-4-3. Ed è stato un'autentica rivelazione: propositivo, sempre pronto a inserirsi sulla fascia, arrivando in qualche circostanza anche dalle parti del portiere avversario. “Mi piace giocare tecnicamente con palla bassa, muoverla rapidamente e cercare di contribuire alla costruzione della manovra”. Lui stesso l'ha messa su un principio semplice: palla a terra, ricerca del gioco e grande propensione offensiva.
Ieri a Latina ha invece fatto il braccetto mancino nella difesa a tre con Borghini a destra e Scognamillo al centro. Un vero e proprio jolly, adattabile ad ogni circostanza e a seconda della partita che si vuole giocare.
Del resto chi aveva seguito i play off dell'Atalanta Under 23 aveva già capito quali fossero le sue peculiarità: un gol dal limite dell'area contro l'Albinoleffe, un altro simile anche a Cerignola. Tutti e due di destro, dopo aver lavorato la palla col sinistro: “Sono mancino, ma me la cavo bene anche con l'altro piede. Ho fatto 14 anni all'Atalanta nel suo settore giovanile e mi piace adattarmi a qualsiasi esigenza tattica della squadra”. Un vero e proprio tuttofare sul versante mancino, insomma, che dice di ispirarsi al campione brasiliano Marcelo, ex Real Madrid, anche lui terzino sinistro di eccezionale tecnica individuale. Un giovane di grandi prospettive, in grado di dare un apporto di grande sostanza ad un Benevento tanto ambizioso.
