E ora chiamatelo pure “Kung Fu Pierozzi”. Il gol alla Salernitana ha ricordato proprio il gesto di un atleta che pratica le arti marziali (nella bella foto di Mario Taddeo il momento dell'impatto con la sfera). Edo sa sacrificarsi, sgobba come un centrocampista a tutto campo, ma segna come un attaccante. Quello contro la Salernitana è stato il suo quarto gol in maglia giallorossa e ha già superato il suo record di segnature (tre l'anno scorso col Pescara). Edo, gemello di Niccolò (sono due gocce d'acqua) che gioca nel Palermo di Pippo Inzaghi, è nel pieno della maturazione e non è più solo il “portafortuna” che dispensa promozioni dovunque vada. E' storia passata: nelle ultime due stagioni altrettante salite in serie B, prima col Cesena in cui segna tra l'altro il gol che vale la scalata tra i cadetti, poi l'anno scorso nella storica finale dell'Adriatico tra Pescara e Ternana.
Quando al 7' della storia del derby è andato a colpire in area sul primo palo, molti hanno pensato avesse impattato il pallone di testa. Invece il gesto era stato ben più difficile con una rotazione del piede destro tipico del più navigato atleta di kung-fu. Segna in ogni maniera Edo, di testa contro il Potenza con una scelta di tempo favolosa, di piede contro Casertana e Trapani. Un attaccante aggiunto, da cui il Benevento può trarre frutti preziosi. Al suo arrivo in giallorosso non si tirò indietro: “Voglio vincere ancora il campionato dopo Cesena e Pescara. Lì abbiamo avuto dei gruppi favolosi, credo che anche qui si possa ricreare la stessa cosa”.
L'atleta fiorentino conosce i segreti per vincere e vuole ripetere la stessa alchimia accaduta negli anni passati qui a Benevento. I presupposti ci sono, soprattutto se “Kung Fu Pierozzi” continua a segnare come un attaccante.
