Salvini: valutiamo se a Saviano serve scorta.Grasso: no, serve

Le polemiche

 

di Simonetta Ieppariello

La scorta per Roberto Saviano al centro del dibattito. Da un lato il ministro Salvini, che la vorrebbe eliminare, e dall’altro Pietro Grassi che dice no.

“Sulla scorta a Roberto Saviano "saranno le istituzioni competenti a valutare se corra qualche rischio, anche perché mi pare che passi molto tempo all'estero" ha detto il ministro dell'Interno e vicepremier Matteo Salvini, ospite di Agorà su Rai Tre. "Roberto Saviano è l'ultimo dei miei problemi - aggiunge - E’ giusto valutare come gli italiani spendono i loro soldi", conclude a proposito dell'opportunità di mantenere la tutela dello Stato allo scrittore di Gomorra. Parole che suscitano un'ondata di indignazione tale da costringere il titolare del Viminale, qualche ora più tardi, a correggere il tiro: "Non sono io a decidere sulle scorte, ci sono organismi preposti".

Parole da rivedere secondo Pietro Grasso. ”Dobbiamo scegliere da che parte stare: se con Saviano o con Salvini. Salvini è il ministro dell'Interno e, proprio in quel ministero, si decide chi deve essere protetto dallo Stato. Con le frasi di stamattina vuol far capire a Saviano di non criticarlo, di stare zitto, altrimenti può intervenire per lasciarlo senza protezione contro la camorra, che lo vuole morto da anni per le sue inchieste e per il suo essere diventato un simbolo della lotta alle mafie».

Salvini ducnque starebbe facendo passare l'idea che avere la scorta sia un privilegio e un costo, non una necessità che limita la libertà di chi è sotto protezione  secondo Grassi.

«Non vogliamo altri Pippo Fava, Peppino Impastato, Mario Francese, Cosimo Cristina, Giovanni Spampinato, Mauro De Mauro, Giancarlo Siani, Mauro Rostagno, Giuseppe Alfano". Precisa in una nota il leader di LeU Pietro Grasso.

«Mettere in discussione la scorta a una persona minacciata dalla criminalità organizzata è il contrario di quello che dovrebbe fare un ministro dell'Interno. #RespingiamoSalvini". Così Laura Boldrini di Leu su Twitter.

"Solidarietà a Roberto Saviano. La minaccia di togliere la scorta a un simbolo anticamorra ha il profumo di ritorsione. E per questo è inaccettabile". Lo scrive su twitter il coordinatore nazionale di Mdp e deputato di Liberi e Uguali, Roberto Speranza.

"La classe dirigente che Salvini ha promosso al Sud è composta innanzitutto da ex amici di Nicola Cosentino. Non sono dunque stupito che il suo primo obiettivo sia togliere la scorta a Roberto Saviano", scrive su Twitter Arturo Scotto, dirigente nazionale di Leu. A difendere invece le parole del ministro Salvini, tra gli altri, è Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega al Senato. "Nessuna minaccia da parte del ministro dell'interno (…)Non accettiamo che le dichiarazioni di Matteo Salvini vengano distorte o volutamente fraintese al solo fine di dare vita a una nuova polemica sterile e strumentale da parte del Partito democratico".