Reparto chiuso per festa. Revocato l'incarico al primario

Bennato difende il medico: non merita il massacro

 

di Simonetta Ieppariello

Caso Ospedale del Mare, con il reparto chiuso in concomitanza di un evento a Pozzuoli, per festeggiare la nomina del nuovo primario, arrivano i primi provvedimenti. Il direttore generale della Asl Napoli 1, Mario Forlenza, ha revocato da oggi l'incarico di direttore della Unità operativa di Chirurgia Vascolare dell'Ospedale del Mare conferito al dottor Francesco Pignatelli «per i gravi fatti di cui lo stesso si è reso responsabile che hanno leso irrimediabilmente il rapporto fiduciario» in relazione alla chiusura del Reparto nella notte tra venerdì e sabato scorsi «in concomitanza con una festa che Pignatelli aveva organizzato per l'incarico ricevuto».
Al centro della deliberazione del direttore generale (che aveva già sospeso il primario) la vicenda - scaturita dalla den
uncia da parte del consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli e per la quale sono intervenuti anche i carabinieri del Nas - dell'organizzazione di una festa per l'incarico ricevuto in un locale dell'area flegrea da parte del primario che aveva determinato la chiusura del reparto dalle 20 di venerdì 7 luglio alle 8 del giorno successivo ed il trasferimento di quattro ammalati in Chirurgia Generale. Una vicenda sulla quale è intervenuta anche una Commissione ispettiva ministeriale .

Il primario ha spiegato

Il provvedimento di Forlenza prende atto dei risultati della relazione del Servizio ispettivo aziendale e degli esiti degli accertamenti della Commissione interna istituita dalla direzione sanitaria del nuovo ospedale napoletano e riferisce anche dell'incontro avuto lunedì scorso con il primario. Pignatelli, secondo quanto si legge nel provvedimento, ha detto: "Essendo presenti notevoli criticità per la copertura dei turni del personale infermieristico in questo periodo, ho ritenuto opportuno, nella serata per il turno di attività che va dalle 20 del giorno 6/7 alle 8 del giorno 7/7, al fine di assicurare la continuità assistenziale, di appoggiare i quattro ammalati degenti del reparto di Chirurgia vascolare, presso la Uoc Chirurgia Generale dello stesso presidio, ove esistevano posti letto disponibili".

"Dovevo formalizzare per iscritto la richiesta di autorizzazione"

E ancora: "Ritengo che l'unico errore che mi possa essere ascritto, sia quello di non aver avvisato, e quindi formalizzato per iscritto, la Direzione sanitaria del Presidio ospedaliero, chiedendo l'autorizzazione a procedere in tal senso. Inoltre non risponde al vero, e nego assolutamente, che il reparto fosse chiuso con una catena. Voglio fare comunque ben presente che tale vicenda non ha causato alcun danno o carenza assistenziale ai degenti del reparto".

Tuttavia, il Servizio ispettivo aziendale, ha, tra l'altro, evidenziato che il reparto, nella notte tra il 6 ed il 7 luglio, è risultato chiuso e che "nei turni presentati in Direzione sanitaria, la notte del 6 luglio non era prevista la presenza di un medico nella Uoc Chirurgia vascolare, era invece prevista la reperibilità di due medici invece della singola unità".
"Presso la Uoc di chirurgia vascolare non è risultato personale in servizio nella notte tra il 6 ed il 7 luglio 2018" si legge nel provvedimento. Inoltre, "dagli atti acquisiti e dalle dichiarazioni rilasciate, la Direzione Sanitaria non è risultata essere stata informata dal dottor Pignatelli della chiusura".

Nessuno risultava in servizio

Nel provvedimento si spiega che "il personale del comparto afferente all'Unità operativa di Chirurgia Vascolare è stato posto fuori turno o era in ferie o in malattia, dunque per quella notte nessuno risultava in servizio".
Insomma, dalle relazioni si desumono "responsabilità gravi a carico del dottor Francesco Pignatelli, atteso che le giustifiche addotte non sembrano aver convinto che quanto accaduto sia avvenuto per 'pura coincidenza' e non invece, come sembra, preordinato per la concomitanza dei festeggiamenti per l'incarico ricevuto".

Ma sono tante le persone e pazienti che stanno comunque dimostrando la propria solidarietà al primario.

«Un medico impegnato nel volontariato per fare prevenzione, disponibile con i pazienti, capace professionalmente per il quale occorre «bilanciare l'immagine fuorviante» emersa in questi giorni. Così Eugenio Bennato scende in campo a difesa del dottor Francesco Pignatelli, il primario di Chirurgia Vascolare dell'Ospedale del Mare di Napoli, sospeso dopo la vicenda dei festeggiamenti in un locale la sera di venerdì scorso e che hanno determinato la chiusura del suo reparto con la partecipazione dei dipendenti.

«È un luminare e l'ho conosciuto quando è drasticamente intervenuto a salvare le gambe di mio nipote per il quale in un ospedale del Nord era stata disposta l'amputazione - scrive in una lettera aperta Bennato - Ma a parte la straordinaria capacità professionale e la determinazione con la quale l'ho visto battersi a difesa del paziente, mi ha colpito di Francesco il suo volontariato per la prevenzione, e la faccia tosta con cui ha chiesto a me e ad altri artisti di realizzare spot in favore dei test per l'aneurisma dell'aorta addominale».

"Nella tempesta mediatica di questi giorni Francesco è mostrato nell'effimera immagine di festeggiato per il suo incarico di primario ma in realtà anche la festa organizzata era l'occasione per una raccolta fondi per la prevenzione" aggiunge l'artista nella lettera. "Ovviamente non entro nelle polemiche derivate da questo evento, e sarà Francesco a chiarire la questione" scrive Eugenio Bennato.

Tuttavia, afferma, "mi va di bilanciare l'immagine fuorviante" emersa negli ultimi giorni "con un'altra recentissima immagine completamente opposta che nessuno ha riportato: il professor Francesco Pignatelli accanto allo stand da egli stesso allestito a Napoli, in Piazza Vittoria, domenica 3 giugno per sollecitare i passanti a sottoporsi all'esame dell'aorta addominale. Anche io sono passato di là, e Francesco mi ha fatto stendere sul lettino per l'esame, e mi ha rassicurato col suo sorriso".