Esplosione in casa. "Un atto premeditato madre-figlio"

Il caso Pignasecca

Napoli.  

 

di Siep

Emergono nuovi inquietanti particolari sul caso dell'esplosione e sfiorata straga nei quartieri Spagnoli di Napoli, in cui una donna è morta e i suoi due figli sono rimasti gravemente feriti.

Un atto premeditato, dalla madre e dal figlio. Forse avevano deciso di mettere fine alla loro vita, segnata da troppo dolore e povertà. Lo avrebbero deciso perchè era imminente il loro sfratto da casa. Un ulteriore dramma nelle loro tre vite fatte di miseria, stenti e disperazione. Da due anni nono pagavano il fitto. Era arrivata proprio lunedì mattina l’ennesima notifica dell’ufficiale giudiziario, che comunque gli aveva assicurato una proroga.

Per questo motivo avrebbero deciso di farsi esplodere con una bombola di gas, dopo avere attenuato i propri sensi con un farmaco. Sarebbe questa la causa della strage sfiorata lunedì scorso nei Quartieri Spagnoli di Napoli dove nell'esplosione di una bombola di gas ha perso la vita una donna di 64 anni, Rita Recchione.

I suoi due figli Antonio e Francesca Cavalieri, entrambi affetti da gravi problemi di salute, sono rimasti feriti. La procura, con i pm Caroppoli e Di Dona, ha aperto un fascicolo penale sulla vicenda che necessita di ulteriori approfondimenti, rilievi e si aspetta il responso dell'autopsia sul corpo della donna. E adesso c’è una verità anche più drammatica che svela come Antonio potrebbe avere messo in pratica il piano con il consenso della madre.

Francesca l’altra figlia di Rita, già segnata da gravi problemi di salute nulla avrebbe a che fare col piano di autodistruzione di madre e figlio. Sulla natura dolosa del gesto, però, non ci sarebbero dubbi: qualcuno li ha visti armeggiare con la bombola e con l'alcol usato per l'innesco . Tutto poi riferito agli agenti nel corso dei rilievi.