Migranti nel centro confiscato ai clan, è bufera

Sorgerebbe in pieno centro cittadino, contribuendo al degrado della zona

Napoli.  

 Il Consiglio comunale approva la delibera per il Centro di accoglienza per 22 richiedenti asilo a Secondigliano, la Municipalita' insorge: "Faremo subito un referendum popolare per dire no".

CDon un comunicato diffuso alla stampa, Maurizio Moschetti, presidente della VII Municipalita', prende posizione esprimendo dissenso contro la decisione del Comune di realizzare il centro in un bene confiscato alla camorra in via Vittorio Emanuele.

"Dopo l'ipotesi di cui si era parlato nelle scorse settimane, abbiamo inviato altre tre note all'assessore al welfare Roberta Gaeta, che non ci ha mai presi in considerazione - dice Moschetti - Oggi veniamo a conoscenza del fatto che il Consiglio comunale ha votato la delibera che ufficializza questo progetto".

"Siamo esterrefatti di quanto accaduto - tuona il presidente della Municipalita' - sempre mortificando le periferie e siamo pronti a organizzare subito un referendum popolare, per dare voce direttamente ai cittadini perche' siamo tutti stanchi di quanto stiamo subendo da parte dell'Amministrazione centrale. Faccio riferimento principalmente alle due vicende, quella dell'ecodistretto a San Pietro a Patierno e questo ennesimo 'regalo' che e' il Centro di accoglienza nel centro storico di Secondigliano. Non si tratta di essere razzisti - conclude Moschetti - ma il quartiere ha bisogno di altro. Il progetto porterebbe ad un ulteriore depauperamento del nostro territorio, gia' caratterizzato da fenomeni di diffusa poverta' e bassi livelli occupazionali. Insediare un centro per migranti in un contesto segnato da un forte degrado economico e sociale, significherebbe amplificare lo stato di difficolta' in cui versa il quartiere".