Un’altra notte di angoscia e di paura a Tel Aviv per la delegazione italiana di cui fa parte Antonello Sannino, bloccato in un albergo del centro e costretto a continui spostamenti nel bunker sotterrano della struttura ricettiva ormai da venerdi scorso. Una discesa verso il rifugio ripetuta ormai decine di volte in questi giorni ogni volta che si avverte l’imminente attacco.
Antonello Sannino è il presidente della sezione napoletana dell’Arcigay. Si trova a Tel Aviv, dove negli scorsi giorni avrebbe dovuto partecipare alla sfilata del Pride su invito del ministero degli Affari Esteri israeliano, all’interno di una missione tutta incentrata sui diritti civili.
Il Pride, come è noto, non ha potuto svolgersi a causa del conflitto con l’Iran. E da venerdì Sannino entra ed esce dal rifugio dell’hotel in cui alloggia.
“Fate presto!” scrive Sannino dalla sua pagina facebook “In un mondo sull'orlo della terza guerra mondiale, trovo surreale e angosciate leggere i tanti commenti dei tanti e delle tante esperte di morale e geopolitica. Di chi prima finge di portarti una ipocrita vicinanza di circostanza e poi spara odio ideologico pregno di pregiudizi. La situazione si fa sempre più difficile a Tel Aviv, mentre in Italia, da quello che leggiamo sui social, non viene proprio percepito quanto sia pericoloso stare qui, ancor di più come persone LGBTQ, giorno dopo giorno, sempre di più.
Ai tanti che sentono di dover dare giudizi, chiamate (evitate magari poi messaggini preconfezionati di rito su whatsapp) e informatevi bene su cosa sta succedendo e perché siamo qui. Avete il mio numero, prima di perdere umanità e dignità" conclude Sannino.
