Convegno sul gioco legale: "Servono regole chiare e una fiscalità sostenibile"

Promosso dall’Associazione Gestori Scommesse Italia, focus su norme e criticità bancarie

convegno sul gioco legale servono regole chiare e una fiscalita sostenibile
Napoli.  

Si è svolto questa mattina, presso la Sala Consiliare del Comune di Napoli, un convegno promosso dall’Associazione Gestori Scommesse Italia, che ha visto la partecipazione di rappresentanti del settore, istituzioni e operatori del comparto.

L’obiettivo dell’incontro è stato quello di stimolare un confronto aperto sulla necessità di una regolamentazione chiara, coerente e sostenibile per il gioco legale in Italia.

Gioco legale: incertezza normativa e pressione fiscale tra i nodi critici

Durante il dibattito, sono emerse numerose criticità che affliggono il settore, a partire dalla mancanza di certezza normativa e dall’eccessiva pressione fiscale che grava su operatori e imprese.

Particolare attenzione è stata dedicata a quelli che i promotori definiscono atteggiamenti discriminatori da parte del sistema bancario, che spesso tende a ostacolare l’accesso ai servizi per le aziende del comparto, pur operando queste nel pieno rispetto delle normative statali.

Un settore strategico troppo spesso ignorato

Gli organizzatori hanno sottolineato come il comparto del gioco legale rappresenti un settore strategico per l’economia, in termini di occupazione, gettito fiscale e contrasto all’illegalità, ma che tuttavia continua a essere penalizzato da interventi normativi frammentari e spesso contraddittori.

«Occorre rilanciare un dialogo serio con le istituzioni – hanno dichiarato – per dare stabilità a un comparto che chiede solo di operare in un quadro di regole chiare, senza pregiudizi e con dignità imprenditoriale».

Il modello Campania come esempio virtuoso

Nel corso del convegno, è stato citato il caso della legge regionale della Campania come esempio di riferimento per una regolamentazione equilibrata, che tenga conto sia delle esigenze del settore sia delle istanze di tutela sociale.

Secondo i relatori, questo modello potrebbe rappresentare una base concreta da cui partire per costruire un sistema nazionale più equo e sostenibile.