Quattro resort di lusso, un mega centro congressi, ristoranti e una riqualificazione turistica d’élite. Contro una spiaggia pubblica, un parco urbano e il diritto alla casa per chi ci vive. Sono due visioni opposte quelle che si scontrano sul futuro di Bagnoli, l’ex area industriale oggi al centro di un acceso dibattito tra Confindustria Napoli e l’Assemblea Popolare "Bagnoli Libera".
Il piano degli industriali: "Superare le scelte ideologiche"
L’Unione Industriali di Napoli, guidata da Costanzo Jannotti Pecci, ha presentato un documento che ridisegna Bagnoli come polo turistico e congressuale. Le proposte chiave:Quattro resort per attrarre turismo di alto livello.Un centro congressi nell’ex acciaieria, il più grande del Sud Europa.Ristoranti e attività commerciali, escludendo però i centri commerciali.Rivalutazione di Città della Scienza, considerata "fuori luogo" rispetto alla valorizzazione della costa.Infrastrutture: prolungamento della linea 6 della metro, interramento della Circumflegrea.
La critica al progetto attuale:
«La riconversione di Bagnoli non può basarsi su scelte ideologiche di trent’anni fa», scrivono gli industriali. Il Parco Urbano da 130 ettari? «Insostenibile: servirebbero 18 milioni l’anno solo per la manutenzione». La Spa pubblica? «Irrealistica, meglio strutture per il business dell’estetica».
La risposta di "Bagnoli Libera": "È una guerra di classe"
L’Assemblea Popolare non usa mezzi termini: «Quella di Confindustria è una dichiarazione di guerra agli abitanti». Il loro piano alternativo è chiaro:Spiaggia pubblica per restituire il mare alla città.Parco urbano come polmone verde in un’area già congestionata.Diritto alla casa, per evitare affitti esorbitanti causati dalla turistificazione.Bonifica totale, dopo decenni di inquinamento industriale.Le accuse:
«Vogliono trasformare Bagnoli in un parco giochi per ricchi», denuncia l’Assemblea. «Resort e centri congressi creeranno solo lavoro precario e stagionale, mentre il territorio ha bisogno di servizi pubblici e stabilità». E ricordano: «L’Ilva e gli industriali hanno già devastato questa zona con l’inquinamento. Ora vogliono specularci di nuovo».
Lo scontro è servito
Due modelli inconciliabili:Confindustria punta su turismo e privatizzazioni, sostenendo che solo così si attireranno investimenti."Bagnoli Libera" rivendica un risarcimento sociale e ambientale, con spazi pubblici e bonifiche.La partita si giocherà nei prossimi mesi, anche in vista dell’America’s Cup 2027. Ma una cosa è certa: gli abitanti non hanno intenzione di cedere. La loro promessa è chiara: «Vi fermeremo con ogni mezzo necessario». Chi deciderà il futuro di Bagnoli? La politica dovrà scegliere da che parte stare.
