"Il corpo non è mai reato" è il grido del Napoli Pride 2025

Diritti, musica e inclusione nel cuore della città

il corpo non e mai reato e il grido del napoli pride 2025
Napoli.  

Corpi e storie che sfidano gli stereotipi, che rivendicano il diritto di esistere, di essere visibili, di essere liberi. Un’edizione partecipata e vibrante, con lo slogan potente “Il corpo non è mai reato”, il Napoli Pride 2025 ha portato in strada un messaggio forte e chiaro: difesa dei diritti LGBTQ+, inclusione e libertà di espressione. Oggi, le strade del centro si sono trasformate in un’esplosione di colori, emozioni e orgoglio. Un corteo che ha attraversato via Toledo, da Piazza Municipio fino a Piazza Dante, attirando migliaia di persone.

Gaia madrina dell’evento: musica e attivismo a braccetto

A guidare il corteo Gaia, cantante e attivista, scelta come madrina del Pride 2025. Musica, performance artistiche e discorsi pubblici hanno scandito i momenti salienti della marcia, rendendola una vera e propria festa dell’identità.

Napoli: capitale del Pride e della tolleranza

Napoli si conferma città aperta, accogliente e protagonista nel panorama dei Pride italiani. Nonostante alcune divergenze sul tema del conflitto in Medio Oriente, le associazioni organizzatrici hanno scelto di restare unite:

“Il Pride è uno spazio di libertà creativa dove arte e attivismo si fondono per raccontare chi siamo”, affermano gli organizzatori. L'urlo potente per difendere il diritto imprescendibile alla vita ha riecheggiato "no al genocidio", forte e chiaro.

Piazza Dante: gran finale tra festa e rivendicazioni

Il corteo si è concluso in Piazza Dante, con una serata all’insegna della musica e dell’orgoglio. Sul palco circa 20 artisti, attivisti e testimonianze di vita che hanno raccontato la diversità come valore. 

Il Pride è lotta, ma anche speranza

Il Napoli Pride è molto più di una sfilata: è un atto politico e sociale. È la dimostrazione che la città ha voglia di cambiare, di includere, di abbattere barriere culturali e pregiudizi. Il Pride è lotta, ma anche festa. È denuncia, ma anche speranza. È la voce di chi non vuole più restare in silenzio.