"Oggi è il giorno della memoria. Un anno fa il crollo alla vela Celeste a Scampia provocò tre morti e diversi feriti.
A distanza di un anno, insieme agli abitanti del quartiere stiamo cambiando il volto di Scampia. Prima le demolizioni, poi nuovi alloggi, servizi e un programma di rigenerazione urbana e sociale".
Così il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi in un post sui social ricorda il triste 22 luglio del 2024, giorno che ha segnato uno spartiacque per il destino delle Vele di Scampia, imprimendo una forte accelerazione al progetto di recupero del quartiere a Nord della città.
Scampia cambia volto
Le nuove case realizzate dalla Piloda Building stanno sorgendo davanti agli occhi degli abitanti. I lavori di ristrutturazione della Vela Celeste dei quali si occupa la Idroambiente Spa di Angelo D’Urzo, avanzano. Entro un anno dovrebbero essere già pronte le nuove abitazioni, qualche mese in più sarà necessario per il recupero della Vela Celeste, soprattutto perché la parte determinante, quella che rimodellerà il gigantesco edicio, è ancora in fase di studio.
Nel frattempo l'inchiesta va avanti
Allo stato si registra lo stralcio di alcune posizioni, e l' ingresso di nuove. Dopo le notifiche degli avvisi di conclusione indagini a nove persone, dipendenti del Comune di Napoli, gli inquirenti hanno ascoltato gli indagati e ridotto da nove a sei (tra fuoriuscite e nuovi ingressi) gli indagati, anche questa volta tutti dipendenti dell' amministratore comunale.
Dunque saranno sei i funzionari e i tecnici del comune destinati a nire sotto processo per il ballatoio killer a Scampia, tutti impiegati dell’ufficio politiche per la casa servizio patrimonio ed Edilizia residenziale pubblica.
A breve dovrebbe anche partire la notifica degli avvisi a firma del sostituto procuratore Manuela Persico che sta indagando sulla triste vicenda che ha scosso la città e l' Italia con il collega Mario Canale. I reati ipotizzati rimangono crollo colposo, omicidio plurimo colposo e lesioni gravissime colpose.
I filoni, com'è noto, sono sempre due: quello che riguarda il mancato sgombero dopo l'ordinanza emessa il 12 ottobre 2015 (di cui a un certo punto non si è più saputo nulla) e la mancata manutenzione. Viene confermata anche in questa seconda tornata di avvisi l' estraneità nel coinvolgimento della Napoli Servizi.
