E' un pugno allo stomaco, un dato che fa riflettere: tanti non riescono a mettere il piatto a tavola, a volte si rinuncia al secondo per risparmiare. E non sono solo i migranti ad avere difficoltà a fare la spesa, è un problema che riguarda anche gli italiani.
I dati della nuova indagine di ActionAid, relativi al 2023, parlano di 877mila a rischio povertà alimentare in Campania.
Suor Marisa Pitrella, direttrice Caritas di Napoli
Numeri che conosce bene chi oggi guida la Caritas Diocesana di Napoli, suor Marisa Pitrella. Per la prima volta nel capoluogo partenopeo è una donna a coordinare la struttura. Lei conferma l'aumento delle richieste e rivolge un appello alla solidarietà, alla condivisione.
“Stiamo assistendo a un aumento delle persone che vengono alle nostre mense perché non riescono a mettere il pasto a tavola, a causa di lavori sottopagati, dell'aumento dei fitti e delle utenze. Chiediamo solidarietà, di avere un senso di bene comune, dove i vicini si possono aiutare. E siamo disponibili ad accogliere alimenti per sostenere le famiglie”.
L'appello: fare rete
Un invito alla condivisione, a fare, che riguarda tutti: “Non riusciamo a sostenere tutti a causa delle guerre e di tutto quello che sta accadendo nel mondo. E allora chiediamo di essere attenti, di essere persone solidali per aiutare chi oggi vive in difficoltà: che non sono solo migranti, sono anche italiani. Cerchiamo di condividere ciò che abbiamo perché può diventare molto per chi non ha niente”.
Secondo quanto emerso dall'indagine ActionAid con l'aumento dei prezzi il cibo è diventata la prima voce di spesa da tagliare: “Molte volte i genitori scelgono il primo piatto – spiega ancora suor Marisa - perché a causa dei costi non riescono a garantire il secondo, e i bambini, a volte, non hanno una nutrizione completa”.
Aumentano gli "invisibili"
Aumenta, inoltre, la fascia degli invisibili: coloro che non rientrano nella soglia di povertà Istat, ma comunque non riescono a mangiare in modo adeguato.
“Sono coloro che hanno perso la residenza, quelli che non hanno più diritti e doveri. Noi stiamo cercando di accogliere tutte quelle persone che non hanno più una residenza. Abbiamo incontrato famiglie che non avevano più casa, che dormivano per strada, non avendo più residenza e non avendo un medico curante. Allora è importante avere una rete che ti può supportare”.
Napoli città generosa
E dunque, l'invito è ancora una volta alla solidarietà, a quell'accoglienza che da sempre caratterizza la città di Napoli. Suor Marisa lo dice col sorriso, in videocollegamento, a fine intervista.
“A Napoli non si muore di fame, perché c'è tanta generosità. E' importante che si creino relazioni perché oltre ad avere un pasto le persone possano avere qualcuno a cui potersi appoggiare e ripercorrere i sogni che ogni persona ha e vorrebbe realizzare”.
