Tragedia funivia Monte Faito: una targa per non dimenticare

Stasera la cerimonia con i familiari delle vittime e le autorità

tragedia funivia monte faito una targa per non dimenticare
Castellammare di Stabia.  

Una targa per non dimenticare. Questa sera, alle 19, sul Monte Faito verrà scoperta una lapide in memoria delle vittime della tragedia della funivia, precipitata lo scorso 17 aprile. Carmine Parlato, dipendente EAV di 59 anni, e i tre turisti stranieri – l’israeliana Janan Suliman e i coniugi britannici Graeme Derek Winn e Margaret Elaine Winn – saranno ricordati nel Santuario di San Michele, durante una cerimonia alla quale parteciperanno familiari, autorità e rappresentanze diplomatiche. Intanto, le indagini della Procura di Torre Annunziata rivelano un quadro di gravi negligenze: 26 indagati, tra cui dirigenti EAV, accusati di disastro e omicidio colposo.
 

Quella del Faito è una ferita ancora aperta. Mentre i parenti delle vittime si preparano a un momento di raccoglimento, i tecnici continuano a esaminare i rottami della cabina, accartocciata dopo il crollo di 500 metri. L’elemento chiave dell’inchiesta è la "testa fusa" rinvenuta nella stazione a monte: da qui si sarebbe strappata la fune traente, provocando la caduta. Per i pm Nunzio Fragliasso, Giovanni Cilenti, Giuliano Schioppi e Alessandra Riccio, le responsabilità sono chiare: manutenzione inadeguata, controlli superficiali e ispezioni approssimative.

Nei prossimi giorni, i rottami verranno rimossi con un elicottero e trasferiti in un deposito giudiziario, in attesa delle perizie definitive. Gli ingegneri nominati dal tribunale, insieme ai vigili del fuoco e ai consulenti delle parti offese, hanno già ispezionato a piedi il luogo dell’impatto, un cratere di dolore ancora visibile tra i boschi del Faito.


La targa sul Monte Faito fermerà nella pietra i nomi di chi non c’è più. Ma per le famiglie e per la Procura, le domande restano: quanto peseranno quelle negligenze, e quali altre verità emergeranno dai rottami ancora sotto sequestro?