"Ora basta." È il grido d’allarme dei tassisti partenopei, esasperati dall’immobilismo del Comune di Napoli. Dopo l’ennesima riunione in Prefettura saltata dall’assessore alla Mobilità, Ciro Cosenza – assente senza giustificazione – le organizzazioni Sitan-Atn e Unimpresa-Mobilità chiedono a gran voce il commissariamento del settore. Colpa del traffico caotico, delle illegalità nel porto e dei danni economici che stanno mettendo in ginocchio la categoria.
Pasquale Ottaviano (Sitan-Atn) e Raffaele Serpico (Unimpresa-Mobilità) non usano mezzi termini: "L’assessore Cosenza ha dimostrato ancora una volta di ignorare completamente i nostri problemi, ma questa volta ha mancato di rispetto anche alla Prefettura". L’ultimo incontro, convocato per discutere della paralisi del servizio taxi – tra abusi nel porto, viabilità incontrollata e inquinamento alle stelle – si è tenuto senza il rappresentante del Comune.
I sindacati denunciano perdite economiche record: "I clienti scendono dalle auto, il traffico ci blocca, eppure nessuno agisce". Le proposte presentate alle istituzioni, dicono, sono rimaste senza risposta. "Il livello d’inquinamento è insostenibile, ma sembra non importare a nessuno", aggiungono, puntando il dito contro il rischio sanitario per lavoratori e cittadini.
La palla passa ora alla Prefettura. La richiesta è chiara: commissariare la mobilità per spezzare un circolo vizioso che sta soffocando Napoli. Intanto, i tassisti avvertono: "Se continueranno a ignorarci, le strade potrebbero presto diventare il nostro megafono".
